Con la primavera alle porte aumenta il rischio di congiuntivite allergica, un disturbo sempre più frequente negli animali domestici. I più interessati sono i cani sportivi, ovvero quelli che compiono attività all’aria aperta e che hanno una maggiore possibilità di entrare in contatto con allergeni naturali, come il polline.
Tuttavia, sono soggetti alle allergie anche gli animali che vivono in appartamento. In questi casi profumi, particolari piante o alimenti, possono avere delle conseguenze spiacevoli per i nostri amici a quattro zampe.
Che cos’è la congiuntivite? Si tratta di un’infiammazione del tessuto di rivestimento che copre il bulbo oculare e la porzione interna delle palpebre. Di fronte ad un cane con gli occhi rossi e lacrimanti la diagnosi di congiuntivite allergica non è così scontata, per questo la prima cosa da fare è fissare un incontro con il veterinario.
I sintomi clinici si possono manifestare nel giro di pochi minuti dal contatto con l’allergene, come nel caso dei pollini e degli spray, o di qualche ora come nel caso di allergeni introdotti con la dieta. Cani e gatti affetti da questa condizione manifestano arrossamento, gonfiore e lacrimazione, generalmente di entrambi gli occhi, ma è possibile anche di uno solo.
Come si può prevenire la congiuntivite allergica? Nel caso di allergeni ambientali, come i pollini, è necessario evitare di portare a spasso il cane vicino ai parchi o in prossimità di aree verdi in cui può scatenarsi l’allergia oculare. Nel caso di allergie a profumi o deodoranti spray, sarà sufficiente eliminarli; per quanto riguarda invece le allergie alimentari, è necessario portare il piccolo da un veterinario che deciderà l’iter diagnostico da seguire, fosse anche solo un cambio di dieta.
Nelle condizioni meno gravi, per alleviare il fastidio, si possono pulire gli occhi del cane con le salviette umide, specifiche per la pulizia della zona perioculare dei nostri amici pelosetti.
Chiaramente, se vediamo che il pelosetto comincia ad accusare i primi sintomi di fastidio agli occhi, portiamolo quanto prima dal veterinario: è lui che deve stabilire l’approccio terapeutico da adottare, anche sulla base della gravità della congiuntivite allergica. Alcune forme di congiuntivite vengono curate con specifici colliri o pomate contenenti antinfiammatori, mentre, se si sospetta un’infezione batterica secondaria, è probabile che il veterinario aggiunga un collirio a base di disinfettante o di antibiotico.