Malgrado numerose ricerche statistiche abbiano evidenziato il ruolo centrale che gli animali domestici ricoprono nelle nostre vite, altri dati sottolineano la presenza di un fenomeno sconfortante che si ripete ogni anno: l’abbandono. Con l’avvicinarsi delle vacanze estive, sono ancora moltissimi gli animali che vengono considerati un peso e lasciati dalle famiglie come fossero oggetti senza valore.
Il proliferare delle campagne di sensibilizzazione e le severe sanzioni previste per chi commette questo vile atto non sembrano essere sufficienti: il tasso di abbandono rimane drammaticamente alto e i rifugi per l’accoglienza sono sempre più congestionati da esemplari alla ricerca di una nuova casa.Abbandonare un animale è un crimine, e come tale prevede dure conseguenze per chi lo compie. Ecco quali sono!
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Animali domestici: le due facce della medaglia
La convivenza con un animale domestico è un aspetto molto caro agli italiani, secondo quanto evidenziato da studi statistici in materia di pet care. Pare che il numero di esemplari presenti nel Belpaese si aggiri attorno ai 32 milioni, cifra che fa di esso il secondo in classifica per il “possesso” di pet in Europa, non solo cani e gatti, ma anche altre specie come roditori, uccelli, pesci, rettili e furetti.
Vista in quest’ottica, la situazione potrebbe mostrare un’Italia particolarmente virtuosa per quanto riguarda l’impegno con cui i suoi cittadini si prendono cura dei propri pelosetti, donando tutto l’affetto necessario e affrontando spese tutt’altro che irrisorie per alimenti, accessori e visite mediche. Tra questi le spese veterinarie e l’acquisto di farmaci e parafarmaci per cani e gatti rappresentano i costi più consistenti.
Ma le cose non stanno esattamente così: esiste purtroppo un rovescio della medaglia, una triste controtendenza che non sminuisce chi ama e rispetta i propri amici non umani, ma che evidenzia comunque un fenomeno molto grave: l’abbandono.
Si tratta di una piaga che ogni anno coinvolge in media 80.000 gatti e 50.000 cani, solo sul suolo italiano, e che è molto difficile sia da spiegare che da contenere.
Non esiste infatti un’unica ragione per cui un individuo decide di non voler più vivere con il proprio pet, ma una serie di motivazioni che spesso riguardano la scarsa consapevolezza di cosa comporti prendersi cura di un essere vivente.
Abbandono di animali: perché avviene?
Si potrebbe quasi dire che in molti casi il seme dell’abbandono venga piantato nel momento stesso in cui l’animale viene accolto in casa. Alla radice di questo grave fenomeno, vi è spesso una mancanza di consapevolezza durante l’adozione.
Presi dall’entusiasmo del momento, in molti non si rendono conto che accogliere un animale significa assumersi una responsabilità a lungo termine (alcuni esemplari possono vivere addirittura più di 20 anni!), affrontando sacrifici sia in termini di tempo, che di risorse economiche.
Molti cani e gatti vengono abbandonati perché le loro necessità o personalità si rivelano incompatibili con le abitudini della famiglia adottiva, oppure perché – una volta cresciuti – perdono l’attrattiva che avevano da cuccioli.
In altri casi, l’animale, accolto come regalo per dei bambini, viene abbandonato quando questi – non per una colpa, ma per la loro innata curiosità – perdono interesse nei loro confronti.
Un’altra causa del fenomeno riguarda la mancata sterilizzazione. Alcuni proprietari evitano infatti questa pratica medica, considerandola “contro natura” o con la precisa intenzione di far riprodurre l’animale. Di conseguenza, vengono abbandonati anche molti cuccioli, che talvolta non dispongono delle energie e delle risorse per sopravvivere in natura.
Tutti questi scenari evidenziano una mancanza di preparazione all’adozione, che porta a conseguenze drammatiche per gli esemplari coinvolti. Questo avviene tutto l’anno, ma raggiunge un’incidenza particolarmente alta in estate, quando la necessità di andare in vacanza senza il pensiero di portare con sé il proprio animale o di lasciarlo in una struttura adibita all’accoglienza degli animali, induce a questo vile gesto.
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La pena per chi abbandona: basta come deterrente?
La legge parla chiaro: chi abbandona un animale commette un crimine, che può essere punito molto severamente. In particolare è l’articolo 727 del Codice Penale a occuparsene, descrivendolo con queste parole:
Chiunque abbandona animali domestici o che abbiano acquisito abitudini della cattività è punito con l’arresto fino ad un anno o con l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro.
Alla stessa pena soggiace chiunque detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.
La punizione per chi compie questo gesto crudele può riguardare dunque sia la reclusione che il pagamento di una sanzione, anche piuttosto salata, e non fa riferimento solo all’abbandono in senso stretto, ma anche a tutte quelle situazioni in cui l’animale non è tenuto in condizioni adeguate alle sue esigenze e alla sua natura.
Ma tutto questo è sufficiente a contrastare la piaga dell’abbandono?
In termini legali, la promessa di una penale può valere come deterrente, ma per la tutela degli animali è fondamentale che si attui un piano di prevenzione, a partire proprio dall’informazione, dalla sensibilizzazione e da adozioni più consapevoli.
È fondamentale educare fin da piccole le persone all’empatia e al rispetto dell’animale, che va trattato come un vero e proprio membro della famiglia, ma anche come una creatura con delle necessità proprie, tipiche della sua specie di appartenenza.
Vanno incentivate campagne di sensibilizzazione sull’importanza dell’adozione responsabile e della sterilizzazione, sia per la salute dell’esemplare specifico, che per la lotta al randagismo, altro fenomeno molto presente in Italia. Va sottolineato inoltre che un animale non va MAI regalato, quanto piuttosto accolto in casa dopo lunghe riflessioni quando una famiglia è pronta – emotivamente ed economicamente – a prendersene cura.
Infine è utile anche incentivare la diffusione di strutture di accoglienza, che offrano alternative all’abbandono in occasioni di viaggi o vacanze.
Mai come ora Giulius si fa promotore di questo messaggio importante. Abbandonare un animale non è MAI una soluzione valida, ma un gesto crudele che espone a pene severe e infrange un patto sacro: quello fondato sull’amore e sul rispetto, che si instaura tra umano e animale!
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