In vista di un’adozione, sono in molti a chiedersi se sia più facile accogliere in casa un cucciolo o se sia più conveniente – in termini di impegno – optare per un animale già adulto. Che siano piccoli o grandi, cani e gatti ci riempiono la vita con la loro energia e il loro affetto, ma l’età dell’animale da adottare va sempre considerata con attenzione, poiché da essa può cambiare l’intensità delle cure e dell’educazione da portare avanti, nonché la quantità di tempo da dedicare a queste ultime.
Niente paura: con un po’ di consapevolezza e pazienza, l‘adozione di un cucciolo può essere sì impegnativa, ma anche stimolante e meravigliosa.
La salute del piccolo: l’inizio delle routine veterinarie
Per un cucciolo non c’è nulla di più importante della costruzione di una solida routine veterinaria, poiché gli esemplari più giovani hanno bisogno di attenzioni specifiche e di un aiuto per rafforzare l’organismo. Scegliamo un buon trasportino per cani e gatti (non troppo stretto per farli stare comodi e non troppo grande per farli sentire al sicuro) e abituiamo i nostri pelosetti fin da piccoli a vivere senza stress ogni controllo in clinica.
Le prime visite possono variare a seconda del cucciolo. Alcuni allevatori o rifugi lo affidano già sverminato e vaccinato, mentre in altri casi (soprattutto se si tratta di un trovatello), dovremmo occuparci noi di tutto. Solitamente ogni esemplare va sottoposto a una prima vaccinazione attorno alle 6-8 settimane di vita per il cane, 8-9 per il gatto, seguita da richiami annuali. In alcuni casi i gatti possono essere sottoposti anche a una vaccinazione specifica contro la FeLV, comunemente chiamata Leucemia Felina, molto pericolosa sia per il cucciolo che per gli esemplari adulti.
Un’esame delle feci può rivelare l’eventuale presenza di parassiti intestinali, da combattere eventualmente con apposite terapie e da affiancare ad altri cicli di antiparassitari per cani e di antiparassitari per gatti, per combattere pulci, zecche, zanzare, flebotomi e altri insetti nocivi che potrebbero mettere a repentaglio la salute del piccolo. Questo passaggio va discusso necessariamente con un veterinario, poiché ogni animale richiede una terapia specifica, per scegliere insieme il migliore antiparassitario e per scongiurare errori pericolosi.
Dopo i primi mesi di vita – solitamente attorno ai 5-6, con variazioni significative da un esemplare all’altro – il cucciolo raggiungerà inoltre la maturità sessuale e sarà necessario discutere con il veterinario la possibilità di sterilizzarlo. L’intervento non è consigliato solo per evitare gravidanze indesiderate o per non alimentare i fenomeni di randagismo, ma anche perché il mancato accoppiamento dell’animale può portare a lungo andare a problematiche o patologie. A meno che non sia prevista la nascita di una nuova cucciolata, sterilizzare cani e gatti è un passaggio importante per evitare complicazioni.
Una buona clinica è infine fondamentale anche per l’applicazione del microchip identificativo, che attesta ufficialmente il tutore legale dell’animale.
Un’alimentazione adatta alla crescita
La prima fonte di nutrimento per un cucciolo è solitamente la mamma, salvo in casi estremi in cui questa non è presente. Il latte materno assicura il primo sostentamento, seguito poi dallo svezzamento del cane e del gatto, ossia il passaggio da cibo liquido a quello semisolido e poi solido, un cambiamento delicato che deve essere graduale e sottostare a specifiche regole.
Una volta svezzato, il cucciolo continua ad aver bisogno di un cibo nutriente, che lo accompagni nella crescita per tutto il primo anno d’età (con qualche variazione a seconda della razza, della taglia e delle specifiche esigenze). Per questo i migliori negozi di animali offrono una vasta gamma di alimenti secchi e umidi per cuccioli di cane e di croccantini e pappe per gattini, contenenti gli ingredienti migliori per la loro età e bilanciati per soddisfare le loro esigenze di sviluppo.
Indicativamente un cucciolo può mangiare fino a 3 o 4 pasti al giorno, ma con la crescita riduce la frequenza dei pasti a 2 a partire circa dai sei mesi di vita. Anche in questo caso parlare con il proprio veterinario di fiducia è utile, per bilanciare al meglio la dieta e stabilire dosi e frequenza di ogni pasto.
L’importanza del gioco e dell’educazione
L’esperienza ludica è fondamentale per i cuccioli non solo dal punto di vista motorio, poiché permette loro di fare movimento e scaricare le energie, ma anche per la socializzazione e lo sfogo degli istinti. Secoli e secoli fa, infatti, questi animali sopravvivevano in natura cacciando le proprie prede, e l’abitudine di vivere al fianco dell’uomo non ha messo a tacere il loro istinto venatorio.
Attraverso i giochi di predazione – come corde e giochi da riporto nel caso dei cani, e palline e topini per i gatti – questi istinti vengono rispettati, mentre i giochi educativi o motivazionali associano alla conquista della preda anche l’attivazione mentale, altrettanto importante per i nostri pelosetti. I giochi per la masticazione sono invece ottimi per agevolare la dentizione. In fase di sviluppo si consiglia di non esagerare con i movimenti arditi, per non sovraccaricare le giunture del cucciolo, e vanno evitati assolutamente anche giocattoli caratterizzati da componenti nocive o poco stabili, che potrebbero staccarsi ed essere ingerite.
Trovare il tempo per giocare con cane e gatto è cruciale per stabilire un legame, ma è anche un ottimo metodo per trasmettere i primi insegnamenti.Educare un cane e un gatto a rispettare alcune regole di base non significa che possiamo controllare a piacimento le loro azioni, ma permette ai pelosetti di imparare quali siano i limiti da non oltrepassare, sia per il buon comportamento in casa, sia per la loro stessa sicurezza. L’attività educativa può essere agevolata – soprattutto nei pet più golosi – grazie all’aiuto di uno snack per cani o per gatti, usato come rinforzo positivo.
Non trascurare mai la socializzazione!
Per il benessere dei nostri pelosetti è importante offrire loro molte occasioni per socializzare con i propri simili, gli umani o altri animali, senza però forzarli.
L’isolamento può essere molto deleterio per un animale domestico, soprattutto per un cane, che ha costante bisogno di interazioni stimolanti. Per fare in modo che possa ottenerle, il cucciolo va abituato fin da piccolo all’uso di guinzaglio e pettorina (scegliendo la migliore a seconda del suo fisico e delle sue esigenze) e alla frequentazione di parchi, aree di sgambamento o zone frequentate da altri cani, se i pelosetti coinvolti sono in buona salute. In questo modo si riduce il rischio che il cagnolino sviluppi problemi comportamentali o fobie nei confronti di umani e animali.
Pur essendo una figura piuttosto autonoma e talvolta solitaria, anche il gatto trae enorme giovamento dalla socializzazione. Il gatto abituato a uscire di casa gestisce come preferisce questa necessità, mentre gli esemplari casalinghi potrebbero avere bisogno di un piccolo aiuto.
Se li accettano di buon grado e senza eccessivo stress, anche i mici possono divertirsi molto a passeggiare in un prato (meglio se poco affollato) con guinzaglio e pettorina.
È inoltre importante offrire al gatto dei luoghi di riposo tranquilli senza tuttavia isolarli da umani e animali. Fin da piccolo facciamo in modo che entri in contatto con le persone e, se necessario, anche con altri cani e gatti, ma sempre attraverso un’introduzione graduale e rispettosa delle sue esigenze. Rivolgersi a un comportamentalista è una buona idea per affrontare questa fase nel modo giusto e senza commettere errori.
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