In genere capita che il gatto abbia un’unghia incarnita nei polpastrelli piuttosto che avere un’unghia rotta, dal momento che, avendole retrattili, le unghie sono maggiormente “preservate” rispetto a quelle di cani e conigli. Può capitare, tuttavia, che in ambulatorio arrivi anche un padrone preoccupato dall’unghia rotta del micio. Questo avviene specialmente quando le unghie sono lunghe e si impigliano così facilmente da qualche parte. L’unghia può rompersi alla base o sulla punta, a seconda di quanto il gatto ha tirato. A volte, gli artigli possono rompersi quando micio scalpita troppo nel trasportino e, con movimenti bruschi, si trova a graffiare violentemente la porta. Un’altra causa di rottura dell’unghia può verificarsi durante un’azzuffata con altri gatti per la supremazia sul territorio, oppure in seguito a traumi da investimenti o da cadute dall’alto.
Come ci possiamo comportare se a micio si rompe l’unghia? Per prima cosa, se notiamo che il gatto è nervoso e difficilmente si fa avvicinare, probabilmente sta sentendo dolore, e in questo caso dobbiamo portarlo di corsa da un veterinario. Se l’unghia è rotta sulla punta e non c’è il rischio di ulteriore sanguinamento, il veterinario proverà a tagliarla con le apposite tronchesine per animali. Se però il gatto ha dolore e appare non collaborativo, il veterinario normalmente attenderà la crescita dell’unghia per procedere al suo taglio quando il dolore sarà cessato.
La stessa cosa avviene nei casi in cui l’unghia risulta rotta alla base: oltre a sanguinare, in questi casi il micio avverte un forte dolore, quindi magari il veterinario valuta se è il caso di aspettare che cresca per limarla a mano. Può verificarsi però anche uno scenario più grave: il gatto rimane impigliato da qualche parte e, cercando di districarsi, si frattura le falangi. Nel caso ci sia un sospetto di frattura, il veterinario può proporre di fare una radiografia per valutare se oltre all’unghia rotta ci sia anche una effettiva frattura.