La stagione estiva è passata, così come le sue giornate torride. L’arrivo dell’autunno non ci deve però far abbassare la guardia di fronte ai rischi che i nostri pelosetti potrebbero correre. Tra questi c’è la disidratazione, l’ingente perdita di liquidi corporei che può condurre anche a gravi conseguenze.
Ecco come capire se il nostro cane è disidratato, valutando sintomi e rimedi!
Come avviene la disidratazione?
Statisticamente l’estate è la stagione in cui il rischio di disidratazione aumenta, ma ciò non significa che anche con un clima più fresco il nostro cane non possa andare incontro a questo problema. Si può dire che un cane si trovi in uno stato di disidratazione quando il suo corpo subisce una drastica perdita di liquidi, che non riescono a essere reintegrati in egual misura e causano quindi uno squilibrio elettrolitico.
Questo può avvenire nel caso in cui il cane non bevesse abbastanza o se non assumesse alimenti contenenti un sufficiente apporto di acqua, ma può anche essere facilitato da patologie di vario tipo, come il diabete o altre malattie del sistema endocrino, problematiche che interessano i reni, stati febbrili o per cause esterne, come un colpo di calore. Un animale può andare verso la disidratazione anche quando non riesce ad assimilare correttamente i liquidi, mentre anche gli episodi di vomito o di dissenteria – soprattutto se non isolati – possono aumentare il rischio di perdere fluidi corporei in misura notevole.
La disidratazione non dipende da età, razza o altri elementi ascrivibili al cane stesso, ma è stato dimostrato che i cani di piccola taglia ne sono più soggetti.
Tenere sotto controllo i sintomi della disidratazione nel cane è molto importante per poter diagnosticare tempestivamente questa problematica, così come è importante consultare un veterinario per stabilire il grado di disidratazione, solitamente espresso con una percentuale. A livello di disidratazione avanzati – indicativamente attorno al 10% – il cane può subire gravi conseguenze al sistema nervoso e agli organi interni, come reni e fegato, e rischiare addirittura la morte.
Come capire se il cane è disidratato
In caso di disidratazione la tempestività è fondamentale, tanto più se a soffrirne sono i soggetti più deboli come i cuccioli – che in caso di squilibri potrebbero rifiutarsi di bere il latte – i cani anziani o gli esemplari affetti da patologie particolari. Capire i sintomi del nostro pelosetto è dunque il primo passo per poter individuare il problema e correre ai ripari, comunicandolo rapidamente al veterinario.
I sintomi possono variare da caso a caso e a seconda della gravità della disidratazione. Uno dei segnali più diffusi è la scarsa elasticità della pelle che, se pizzicata nella zona sotto la nuca, non torna immediatamente al suo posto.
Anche le mucose sono un ottimo riferimento per capire lo stato di disidratazione del cane. Sebbene sia un falso mito il fatto che il naso secco nel cane è sempre sintomo di un problema, è anche vero che esso può indicare una perdita di liquidi, soprattutto se associato a gengive asciutte, pallide e leggermente appiccicose, nonché a una saliva più densa del solito.
Un cane disidratato tende inoltre ad avere le zampe fredde e il battito accelerato, poiché il cuore deve pompare con maggiore intensità per mantenere inalterato il flusso sanguigno, caratterizzato da una minor concentrazione di acqua. L’animale mostra spossatezza e difficoltà nella deambulazione, a causa di un senso di malessere generale che può portare anche a vomito e dissenteria.
Il respiro è affannoso e nei casi più gravi gli occhi possono risultare più affossati del solito, mentre la mancanza di liquidi corporei può manifestarsi anche attraverso un’urina più concentrata, di colore scuro.
Cosa fare in caso di disidratazione?
La disidratazione è un problema che può essere prevenuto mettendo sempre a disposizione del cane una ciotola di acqua fresca e pulita e una cuccia al fresco o semplicemente un luogo riparato durante le giornate di sole.
In estate è bene evitare le passeggiate e le sessioni di gioco nei momenti più caldi della giornata, portando sempre con sé una borraccia per mantenere il cane idratato. Per agevolare l’assunzione di liquidi è inoltre possibile – esclusivamente su consiglio del veterinario – sostituire o affiancare le classiche crocchette per cani con del cibo umido adatto alle esigenze specifiche dell’esemplare.
Poiché la disidratazione può essere causata anche da fattori indipendenti dall’assunzione di liquidi, l’acqua spesso non basta ed è addirittura sconsigliata in caso di vomito.
Bere non è sufficiente soprattutto quando lo stato di disidratazione è già avviato e le normali funzioni fisiologiche risultano alterate. In questo caso la soluzione migliore è recarsi il prima possibile dal proprio veterinario di fiducia.
Un professionista esperto riuscirà infatti a capire quale sia il grado di disidratazione dell’animale e a stabilire la terapia migliore per aiutarlo a superarla, che cambierà a seconda della taglia e dell’età dell’animale. Anche in caso di vomito e dissenteria – soprattutto se si registrano nei cuccioli – è cruciale rivolgersi a un medico certificato, poiché aumentano notevolmente il rischio di disidratazione.
La fluidoterapia è solitamente il rimedio principale. Nei casi meno gravi si possono somministrare fluidi per via orale, utilizzando una siringa senz’ago, o tramite iniezioni sottocutanee, mentre nei più complessi si deve ristabilire l’equilibrio dei liquidi tramite una flebo, contenente tutti gli elettroliti necessari.
A questi metodi segue solitamente un periodo di ricovero, durante il quale il cane viene tenuto sotto controllo per essere rimesso del tutto in sesto!
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