I gatti sono creature davvero misteriose, difficili da interpretare. Per esempio, perché a volte ci seguono ovunque (spesso anche in bagno!), mentre altre si allontanano infastiditi quando siamo in circolazione?
Tutto questo avviene perché il micio ha una concezione particolare dello spazio personale, molto diversa dalla nostra, motivo per cui alcune nostre azioni potrebbero costringerlo a defilarsi. Capire questi comportamenti, interpretarli e rispettarli è fondamentale per garantire al nostro pelosetti una convivenza serena in casa.
Come il gatto concepisce lo spazio personale
Il concetto di spazio personale per un micio è profondamente influenzato dalla complessità del suo carattere e dal modo in cui egli vive la socialità.
A differenza del cane domestico, che vede nel padrone un membro importante del branco, senza il quale non può sopravvivere, il gatto può essere definito un animale sociale non obbligato, o facoltativo. Sebbene sia vero che un esemplare abituato a vivere in casa dipende da noi per quanto riguarda le cure e l’alimentazione, il micio ha subito nel corso del tempo un’evoluzione che lo ha mantenuto ai margini del mondo umano, restando in parte ancora selvatico.
Questo spiega la sua tendenza a essere indipendente, ossia capace di pensare e agire senza l’appoggio di un gruppo (per esempio nelle azioni venatorie), pur senza rifiutare quest’ultimo nelle relazioni. I rapporti con altri esemplari, animali o esseri umani sono tendenzialmente paritari e si instaurano soprattutto per amicizia.
Tra diversi gatti domestici possiamo osservare addirittura comportamenti opposti. Alcuni di loro potrebbero avere una cosiddetta “bolla di privacy” molto estesa e manifestare il bisogno di stare per molto tempo da soli, che sia per riposare, per esplorare o per sfogare gli istinti predatori. Altri invece potrebbero apprezzare molto la presenza di umani e altri animali.
È anche possibile che entrambe queste esigenze non restino uguali a se stesse, ma che cambino da situazione a situazione o con la crescita del micio. Non è infatti insolito che un cucciolo abituato a seguirci ovunque diventi un micio adolescente che ci ignora, per poi tornare a essere affettuoso e socievole in età adulta.
Quello che possiamo fare è accogliere queste differenze caratteriali in modo sereno e offrire al micio l’opportunità di socializzare con noi senza forzature. Creiamo inoltre in casa numerosi spazi tranquilli, posizionando cucce e tiragraffi ad albero, in modo che il pelosetto abbia la possibilità di ritirarsi e rilassarsi ogni volta che desidera.
Quando il gatto ci sta vicino
Alcuni gatti sembrano quasi non darsi pace: ci seguono in cucina, osservano i nostri movimenti, ci guardano mangiare o svolgere le faccende domestiche. Talvolta amano addirittura dormire sul nostro PC mentre lavoriamo in smartworking. Ma perché lo fanno?
La risposta istintiva potrebbe essere “perché ci vogliono bene”, ma la verità (come spesso accade) è più complessa di così. Un gatto che ama passare molto tempo da solo, infatti, non è detto che non ci apprezzi, ma semplicemente che preferisce stare per i fatti suoi. Anche in questo caso però è importante valutare di caso in caso, poiché alcuni comportamenti di isolamento potrebbero essere spia di una problematica fisica o comportamentale.
Un gatto che tende a seguirci ovunque potrebbe farlo per i seguenti motivi:
- Bisogno di cibo: se il micio ha un certo languorino è normale che lo voglia comunicare. Alcuni esemplari sono molto vocali e tendono a miagolare a squarciagola appena sentono un accenno di appetito, mentre altri manifestano la fame in modo più discreto, semplicemente seguendoci e sperando di attirare la nostra attenzione.
- Noia o ricerca di stimoli: anche la noia potrebbe essere un fattore che spinge il gatto a ricercare la nostra compagnia, poiché per gli esemplari abituati a vivere in casa siamo spesso noi a rendere più interattivo il gioco. È tuttavia importante stabilire un equilibrio tra condivisione e autonomia, in modo che il gatto possa intrattenersi da solo quando non abbiamo la possibilità di dedicargli attenzioni.
Possiamo agevolarlo distribuendo in giro per casa dei giochini che si muovono facilmente se toccati, come delle palline o delle molle, poiché gli oggetti inanimati ricordano delle prede decedute e ormai non più stimolanti. È inoltre importante variare anche la tipologia di gioco, in modo da non annoiare il gatto. Per l’intrattenimento sono particolarmente utili i giochi educativi, che costringano il pelosetto a manipolare un oggetto per ottenere qualcosa in cambio, solitamente uno snack. - Voglia di condivisione: se il rapporto tra gatto e umano è costruito su rispetto reciproco e fiducia, è più facile creare dei momenti di condivisione positivi. Il motivo per cui il nostro micio ci segue per casa potrebbe semplicemente dipendere da un sano bisogno di passare del tempo insieme e condividere gli istanti di vita quotidiana.
- Conforto o problemi di salute: ci sono dei casi specifici per cui la vicinanza è dovuta a una ricerca di attenzioni che va oltre il gioco, il cibo o la coccola. Insicurezze e problematiche fisiche potrebbero spingere il micio a cercare la nostra presenza o a tentare di comunicare un disagio. Se notiamo un cambiamento repentino negli atteggiamenti del micio, è sempre consigliato rivolgersi al veterinario per una visita o a un comportamentalista, che potrebbe consigliarci di aiutare il pelosetto con dei prodotti che abbassano lo stress.
Il gatto non condivide gli spazi con noi? Ecco perché
È nella natura dei primati ricercare il contatto nelle relazioni sociali. Per questo motivo tendiamo a baciare, abbracciare e coccolare chi amiamo particolarmente. Per i gatti questo aspetto è un po’ diverso: alcuni esemplari apprezzano il contatto fisico e le carezze, mentre altri tendono a voler proteggere il proprio spazio personale con più decisione, sembrando quasi anaffettivi.
Questo non implica però che un gatto abituato a fare così ci apprezzi poco. Soprattutto all’inizio della relazione, se si tratta di un animale appena inserito nell’ambiente domestico, potrebbe volerci un po’ di tempo per instaurare un rapporto di fiducia e far sì che desideri il contatto fisico.
In altri casi è possibile che l’ambiente nel quale ci troviamo sia rumoroso o caratterizzato da profumazioni fastidiose per il delicato olfatto del micio, oppure che le nostre interazioni con lui non siano adeguate al suo carattere. Se il nostro pelosetto è riservato potrebbe sentirsi ancora più intimidito dalla nostra insistenza nel cercare un contatto.
La prima regola dunque è evitare le forzature. Quando il micio dovesse sentirsi pronto a condividere gli spazi con noi, lo farà in modo naturale. A quel punto evitiamo i rumori forti e i movimenti improvvisi, e limitiamoci ad apprezzare la sua presenza senza necessariamente imporre le coccole. Anche su questo sarà lui a manifestare il desiderio di ottenere una carezza: quando si avvicina a noi in modo tranquillo lasciamo che ci annusi le mani e accarezziamolo – nei punti giusti – solo se si struscia su di esse. Sarà un modo per lui per comunicarci il suo consenso.
Ricordiamo inoltre che anche quando un gatto condivide con noi la stessa stanza – anche senza strusciarsi o chiedere coccole – ci sta comunicando il desiderio di starci accanto, solo che lo fa rispettando il proprio concetto di spazio personale.
Se tuttavia il suo isolamento dovesse durare a lungo e sembrarci sospetto, anche in questo caso è bene contattare un medico veterinario o un esperto comportamentalista, soprattutto se associato ad altri sintomi fuori dalla norma.
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