Ormai è una cosa risaputa che il bambino che cresce con un animale domestico sviluppa capacità di socializzazione importanti e allena le facoltà di interazione. Quando è in arrivo un bimbo, molte coppie si chiedono se la convivenza con un gatto può rivelarsi qualcosa di rischioso per la salute del piccolo. La risposta è sicuramente negativa, questo a patto che si rispettino alcune regole di igiene e di comportamento essenziali, che dovranno essere messere in pratica dai genitori.
Ad esempio, se in casa c’è un bambino e si decide di adottare un micio, la prima cosa da fare è insegnare al bimbo come interagire con il pelosetto, specificando che giocare è importante ma che non lo si deve assolutamente fare in modo aggressivo. È sempre bene spiegare al bambino che il gatto è un essere vivente e non un giocattolo, e per questo bisogna avere rispetto di lui proprio come lo si ha nei confronti degli altri bambini. I genitori devono poi stabilire gli spazi della casa specifici per il gatto e al bambino occorre insegnare che quegli spazi non vanno toccati, né, tantomeno, distrutti.
Soprattutto all’inizio della fase di conoscenza, i genitori devono supervisionare ai momenti di interazione e osservare in che modo i due si relazionano durante il gioco.
Come si educa il bambino, quando in casa arriva un neonato, è giusto anche abituare il micio alla presenza del nuovo arrivato, senza restrizioni e senza rischiare di provocare gelosie.
Quando a condividere lo stesso spazio ci sono un animale e un bambino è necessario mantenere un buon livello di igiene. Bisogna assicurarsi che il gattino abbia tutti i vaccini e che sia in buona salute. Occorre inoltre verificare che il bimbo non sia allergico: è importante sapere che non esiste un’allergia al pelo di gatto, ma bensì ad una proteina presente nella sua saliva, allergia rintracciabile attraverso dei test.
Sottoponiamo inoltre il gatto a cicli di antiparassitario e laviamo accuratamente gli spazi della casa condivisi dal bambino e dal gatto.