Creature nobili e bellissime, i cavalli possono rappresentare una sfida per tutti coloro che se ne vogliono prendere cura, a partire proprio dall’alimentazione. Nutrire questi animali non è infatti un compito intuitivo, poiché per garantire il loro benessere è fondamentale conoscere il funzionamento del loro stomaco, sapere quali alimenti sono più indicati per la loro salute e quali invece andrebbero evitati per non incorrere in problematiche mediche. Ecco una guida il più possibile completa alla dieta del cavallo adulto!
Il delicato sistema digerente del cavallo
Così possenti e forti, è difficile considerare i cavalli come delle creature delicate, eppure è proprio così: il loro sistema digerente si fonda su equilibri complessi e precari, che vanno mantenuti attraverso un’alimentazione adeguata.
Grazie alla sua forte dentatura e a tanta pazienza, il cavallo sminuzza il cibo in frammenti minuscoli, prima di deglutire. La lentezza impiegata per questa operazione è necessaria per facilitare la digestione, poiché l’animale non dispone di una saliva composta da enzimi amiolitici, utili per scomporre il cibo durante la fase di masticazione.
Il cibo ben triturato arriva poi nello stomaco in piccole quantità (poiché la capacità di quest’organo è piuttosto limitata), dove avviene la digestione gastrica, che intacca soprattutto la cellulosa. Ciò che resta finisce all’interno dell’intestino, per essere scomposto e assimilato in una seconda fase digestiva.
La terza e ultima digestione del cavallo avviene attraverso la fermentazione del cibo, attuata dai batteri dell’intestino.
Di fronte a un sistema gastrointestinale tanto complesso e delicato, è importante scegliere accuratamente il cibo da fornire al cavallo, nonché prestare attenzione che l’alimentazione avvenga nel modo giusto:
- In poche quantità, ma di frequente: il cavallo deve mangiare piccole quantità di cibo (idealmente 3 razioni al giorno), suddivise in diversi momenti della giornata, perché l’assenza di cistifellea rallenta la digestione. Inoltre, lo stomaco equino produce succhi gastrici in modo continuativo, motivo per cui è importante che le pause tra un pasto e l’altro siano brevi (massimo 4 ore), per evitare danni allo stomaco.
- In tempi lenti: per permettere al bolo di scendere senza complicazioni nello stomaco ed essere digerito in modo adeguato, è importante che il cavallo abbia a disposizione tanto tempo per mangiare in modo lento e tritare bene il cibo. Se invece il cavallo dovesse mangiare freneticamente il suo stomaco rischierebbe di gonfiarsi, ma è possibile prolungare i tempi richiesti dall’alimentazione utilizzando delle apposite reti per il fieno o – per rallentare l’assunzione del mangime – alcuni sassi rotondi di grandi dimensioni nella mangiatoia.
- Con amidi semplici: poiché il sistema gastrointestinale del cavallo fatica ad assorbire gli amidi più complessi – che rischiano di mettere a repentaglio la flora batterica dell’intestino – è importante che gli alimenti somministrati contengano solo amidi facili da digerire (come l’avena) e in piccole quantità.
- In tempi distinti: è importante differenziare la somministrazione delle varie tipologie di alimento, anticipando il fieno almeno una mezz’ora prima rispetto al mangime (e non viceversa), in modo da facilitare la digestione e non causare gonfiori e coliche.
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L’alimento essenziale: il fieno
L’alimentazione del cavallo si basa su un pilastro fondamentale, il fieno, ossia erba falciata (solitamente nel corso di tre tagli annuali), essiccata secondo procedimenti specifici, e composta da erbe di vario tipo, solitamente graminacee e leguminose. Le prime – avena e orzo, per esempio – sono ricche di fibre, ma non troppo proteiche, mentre le seconde vanno somministrate in quantità minori, poiché molto proteiche. Contengono inoltre grandi quantità di sali minerali come calcio e fosforo.
Il periodo ideale per tagliare il fieno è quello in cui le erbe si trovano ancora nelle prime fasi della fioritura, poiché presentano ottimi elementi nutrizionali e risultano più digeribili.
Il taglio più adeguato è inoltre il primo dell’anno, detto maggengo, poiché falciato a primavera inoltrata. In genere un fieno di buona qualità ha un profumo aromatico ben percepibile, presenta un colorito tendente al verde (nonché qualche foglia e fiore) ed è privo di impurità.
È preferibile optare per il fieno a fibra lunga, che presenta dei benefici per il sistema digerente dell’animale e lo tiene impegnato nell’attività di masticazione. In caso di problematiche di salute (su consiglio del veterinario ) si può optare per formati compattati come pellet e wafer, ma possibilmente come sostituto di uno dei tre pasti giornalieri.
La quantità di fieno che va somministrata a un cavallo varia soprattutto in base al suo peso: in linea di massima un esemplare adulto dovrebbe avere a disposizione ogni giorno un quantitativo di 1,5 kg per ogni 100 kg di peso corporeo, con un apporto di amidi che non dovrebbe superare l’1 g di amidi per ogni kg di peso.
Poiché le quantità esatte possono cambiare a seconda del sesso, ell’età e delle condizioni di salute dell’animale – nonché in base al tenore dell’attività fisica svolta – è sempre consigliato rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per conoscere ogni dettaglio.
Mangimi e snack
Sebbene rappresenti l’elemento centrale nella dieta del cavallo, il fieno grezzo non compone il 100% dell’alimentazione equina, ma viene integrato in primo luogo da mangimi ad alta digeribilità, per non appesantire il sistema digerente.
Il mangime di solito si compone di materie prime macinate e mescolate con delle componenti liquide. Nel caso dei mangimi in pellet vengono anche pressati tra loro e tagliati in piccoli pezzi.
Le tipologie migliori sono quelle prive di cereali, poiché il loro alto contenuto di amidi potrebbe creare dei problemi gastrointestinali. Una valida eccezione è tuttavia rappresentata dall’avena, che – come anticipato nel paragrafo precedente, è un cereale facilmente digeribile e povero di amidi. Altri mangimi consigliati per la dieta del cavallo sono quelli a composti di erba medica, oppure le tipologie che richiedono una lenta masticazione, come mangimi a base di fieno e muesli, che aumentano il senso di sazietà nell’animale.
Oltre ai mangimi si possono inoltre somministrare cibi freschi e ricchi di vitamine, come erba, erba medica e altri foraggi verdi, la frutta e la verdura. Tra gli ingredienti più indicati tra queste ultime ci sono carote, mele, banane, anguria, uva, fragole, sedano, zucca, possibilmente tagliati in pezzi non troppo grossi per favorire la masticazione.
Gli snack possono essere utilizzati come elemento aggiuntivo nell’alimentazione del cavallo, per esempio per integrare alcune sostanze – come minerali e vitamine – che il fieno potrebbe non fornire nelle quantità richieste. Somministrare un bocconcino o un biscotto ogni tanto può anche avere dei benefici psicologici, poiché rafforza il legame tra noi e l’animale e ci permette di gratificarlo durante le carezze o l’addestramento. L’importante è acquistare prodotti a basso contenuto di zuccheri non esagerare con la somministrazione (le quantità ideali sono indicate solitamente sulle confezioni).
Infine non vanno dimenticate le piccole aggiunte quotidiane, come ovviamente l’acqua, che deve essere fresca, pulita e sempre a disposizione, nonché alcuni integratori di sali minerali, in caso il foraggio non contenga quantitativi abbastanza alti di fosforo e calcio, fondamentali per le ossa, nonché di altri elementi importanti come ferro, zinco, iodio, selenio e manganese.
Sono inoltre immancabili i blocchi di sale, che vanno messi sempre a disposizione, appesi nel box, per fare in modo che l’animale li lecchi per reintegrare gli elettroliti persi dopo l’attività fisica. Se invece il cavallo tende a mordere i blocchi, è meglio somministrarli solo dopo momenti di sudorazione.
Anche in questo caso è sempre consigliato discutere la necessità di altri integratori con un veterinario esperto in equini, in caso di carenze specifiche.
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