I nostri amici a quattro zampe non sempre riescono a comunicare un malessere. Alcune patologie, silenziose e insidiose, possono così passare inosservate, mettendo a repentaglio la salute di cane e gatto. Una buona informazione e interventi preventivi possono fare la differenza e aiutarci a tenere al sicuro i nostri pelosetti.
In occasione di novembre, mese del diabete, facciamo chiarezza su una malattia di cui anche cane e gatto possono soffrire e scopriamo come individuarla e combatterla!
Parola chiave: prevenzione!
Prima di scoprire insieme cos’è il diabete e come curarlo, è bene spendere qualche parola sull’importanza della prevenzione. Come per tante altre patologie, anche il diabete mellito può svilupparsi in seguito a una serie di fattori. Tra questi c’è un’alimentazione scorretta e una scarsa attività fisica, come vedremo più nello specifico fra poco.
Prevenire e abbassare il rischio è dunque possibile, abituando gli animali a fare più movimento e scegliendo – con l’aiuto del veterinario – una dieta equilibrata e di qualità.
Portiamo il cane a passeggiare almeno una volta al giorno e aiutiamo il gatto a tenersi in forma anche in casa giocando con lui con delle palline o dei topini di pezza. Ne andrà matto!
Il diabete mellito nel cane e nel gatto: cos’è e quali sono i rischi?
Negli ultimi anni il diabete ha avuto un’incidenza sempre maggiore tra la popolazione. Tra le cause c’è un aumento del benessere, la diffusione di abitudini alimentari poco corrette e uno stile di vita tendenzialmente sedentario. Il problema si può riscontrare non solo negli umani, ma anche negli animali domestici, proprio in relazione a una riduzione dell’attività fisica e all’adozione di condotte alimentari poco sane. Questo vale soprattutto per il diabete dei gatti (tipo 2), mentre per i cani un’altra causa va ricercata in fattori genetici (tipo 1).
Il diabete mellito è una patologia che causa un incremento del glucosio all’interno del sangue. L’origine del problema va ricondotta al pancreas, una delle ghiandole più importanti del corpo, che non produce più l’ormone dell’insulina. Ne consegue un cambiamento rilevante nel metabolismo degli zuccheri.
Se nel corso della vita umana si ha più volte l’occasione di farsi visitare e diagnosticare facilmente un problema di questo tipo, non è altrettanto semplice scoprirlo negli animali domestici, che non possono esprimere direttamente il proprio disagio e che a volte non vengono sottoposti a regolari controlli. Fondamentale in questi casi è saper interpretare i sintomi per evitare gli esiti peggiori della patologia.
I cani diabetici rischiano infatti di sviluppare la cataratta, con la conseguente perdita della vista, oppure la chetoacidosi, una complicazione fatale se non trattata in tempo.
Nei gatti il rischio è quello di contrarre infezioni di vario tipo o di andare incontro a malattie neurologiche come la neuropatia diabetica.
Ma come possiamo scoprire se i nostri pelosetti soffrono di diabete mellito?
A cambiare in presenza di questa malattia sono proprio le abitudini: cane e gatto sentono un maggior bisogno di idratarsi e tendono quindi a bere di più. Di conseguenza è anche più frequente la necessità di urinare.
Un altro sintomo che può attivare in noi un campanello d’allarme è l’aumento dell’appetito nell’animale e la perdita di peso. In presenza di questi sintomi è possibile richiedere in farmacia un test per lo screening gratuito – semplicissimo da effettuare – unito a una visita più approfondita presso un veterinario o una clinica di fiducia.
Il diabete mellito ha un’incidenza diversa a seconda dell’età dell’animale, del sesso, della razza e della zona in cui vive. Secondo gli studi in generale sono più colpiti gli esemplari anziani o di mezz’età. Nei cani sono più a rischio le femmine, mentre nei gatti sono più soggetti a sviluppare la patologia i maschi sterilizzati, più tendenti a prendere peso dopo l’intervento. Tra le razze canine più predisposte spiccano il Samoiedo, il Labrador e il Golden Retriever, il Rottweiler, i Bassotti, i Barboncini e alcuni Terrier, mentre la diffusione della patologia nel Setter Inglese si riscontra soprattutto in Italia.
Cosa fare in caso di diabete?
Il diabete umano è una patologia che la scienza studia da anni e che oggi può essere trattata in modo da offrire al paziente una vita pressoché normale. Fortunatamente i parallelismi tra la malattia dell’uomo e quella degli animali fa sì che anche per i nostri pelosetti ci siano buone notizie, a patto che ci impegniamo a fondo per affrontare il problema con le dovute attenzioni. La collaborazione del proprietario è fondamentale per la gestione di una malattia con cui il pet dovrà convivere tutta la vita.
Uno dei più importanti ed efficaci metodi per tenere a bada il diabete mellito è mantenere i giusti livelli di glucosio nel sangue praticando regolarmente delle iniezioni di insulina nell’animale. Come avviene per molte altre terapie ormonali, il giusto dosaggio va stabilito nel tempo assieme al medico curante tramite analisi mirate, come il test della curva glicemica. Questi controlli servono anche a evitare l’ipoglicemia, ossia una scarsa concentrazione di zuccheri nel sangue causata da un dosaggio sbagliato e che si manifesta con tremori, svenimenti, apatia o irrequietezza.
La somministrazione di insulina può sembrare semplice, ma sono molti i disagi a cui possiamo andare incontro. Non solo dobbiamo rispettare rigorosamente le dosi di insulina prescritte, ma l’iniezione stessa può metterci di fronte a qualche difficoltà tecnica e psicologica.
A livello meccanico tentare di utilizzare una siringa su un esemplare agitato o poco collaborativo può davvero rivelarsi complicato, soprattutto se non siamo abituati a questo genere di interventi, mentre emotivamente l’idea di fare del male – anche involontariamente – al nostro pelosetto può destabilizzare. Un modo per evitare lo stress e per prevenire gli esiti di una cattiva gestione della terapia (frustrazione, necessità di assistenza o addirittura un pericoloso sovradosaggio di insulina e il rischio di crisi ipoglicemiche) è possibile e consiste nell’utilizzo di un nuovo sistema.
Accanto alle più classiche siringhe è possibile infatti ricorrere alle comodissime VetPen, molto simili a quelle utilizzate per trattare il diabete umano, facili e veloci da utilizzare anche sui soggetti meno propensi alla manipolazione.
Le VetPen sono una vera e propria rivoluzione nella somministrazione dell’insulina, che si rivela così più facile: il rischio di farsi male accidentalmente è molto ridotto, grazie ai sistemi di sicurezza di cui la penna è dotata, mentre le piccole dimensioni permettono un facile trasporto nell’apposita custodia da viaggio.
L’utilizzo è facile, intuitivo e veloce, grazie al dosaggio preciso permesso dal dispositivo e alle istruzioni dettagliate contenute nella confezione. L’iniezione inoltre è meno dolorosa rispetto alle classiche siringhe, e dunque meno stressante per il pelosetto.
Con le VetPen è sempre più semplice tenere sotto controllo il diabete e assicurare all’animale una vita lunga e felice!