Capita a tutti gli animali domestici, prima o poi, di affrontare un momento molto temuto: la visita veterinaria.
Le migliori cliniche sono dotate solitamente di personale cordiale e premuroso, ma siamo noi in primo luogo a dover aiutare il nostro cane o il nostro gatto a vivere un’esperienza il più possibile positiva e a superare l’ansia da veterinario. Ecco come!
Paura del veterinario nei cani e nei gatti: questione di abitudine!
Un primo approccio alla paura del veterinario è senza dubbio la comprensione: per quanto accogliente, una clinica è pur sempre un ambiente estraneo, percepito da alcuni animali come potenzialmente minaccioso. La paura è una reazione fisiologica del tutto naturale, che possiamo ridurre con tanta pazienza e un allenamento graduale.
L’abitudine può essere la nostra migliore alleata, poiché un esemplare poco avvezzo al contatto con gli estranei e agli spostamenti vivrà un livello di stress maggiore rispetto a un pet più preparato.
Per fare in modo che cane e gatto non vivano la visita veterinaria come un trauma è consigliato creare associazioni positive a partire dal primo incontro con il personale medico. Questo non è però sempre possibile e un’esperienza finita male potrebbe segnare i nostri amici a quattro zampe per lungo tempo, provocando in loro una paura ancora più radicata.
L’auto, il trasportino e il contatto fisico sono gli elementi più temuti dal pet e oggetto di ricordi traumatici. Se i nostri pelosetti vivono queste esperienze solo in occasione della visita veterinaria, li assoceranno inevitabilmente all’esperienza. È quindi importante che esse siano frequenti e positive.
Abituiamo fin da piccoli i nostri animali a far fronte agli spostamenti in auto. In occasione della visita evitiamo di recarci direttamente dal veterinario, ma prendiamo tempo facendo diverse tappe più gradevoli, come un parco o un luogo tranquillo.
Anche il trasportino viene vissuto come una fonte di pericolo, soprattutto per il gatto, perché il suo utilizzo viene normalmente associato al contatto con il veterinario. Per il benessere del nostro micio facciamo in modo che esso diventi un oggetto come un altro, dotandolo di una coperta comoda e di un giochino. Lasciamo che il pet interagisca con il trasportino nella vita di tutti i giorni, entrandoci e giocandoci. Questo slegherà l’utilizzo dell’oggetto dall’esperienza del veterinario.
Un simile metodo può essere utilizzato anche per abituare cane e gatto alle manipolazioni fisiche che inevitabilmente avvengono durante una visita veterinaria.
Se il pet è poco abituato a essere toccato, vivrà queste interazioni come qualcosa di allarmante, mentre sottoporsi a dei gesti più familiari garantisce un’esperienza meno traumatica.
Una corretta socializzazione con animali e persone si rivela fondamentale quando è il momento di recarsi in clinica.
Prendiamoci l’impegno di simulare regolarmente una visita dal veterinario fin dalla tenerà età dell’animale. Possiamo abituarlo al contatto pulendo loro occhi e orecchie, controllando lo stato della loro dentatura o toccando le zampette, stando attenti a non fargli del male.
Dopo ogni tentativo, il buon comportamento del pet deve essere premiato con una coccola, un giochino per cani o per gatti o uno snack, in modo che l’esperienza diventi per lui meno stressante, grazie all’associazione positiva.
Particolarmente indicati per la loro qualità e l’utilizzo di componenti controllati sono i croccantini Natural Code per gatti e i prodotti per cani Monge Natural Superpremium, disponibili in offerta!
Come comportarsi in clinica?
Anche con la migliore preparazione una visita veterinaria potrebbe provocare un alto livello di stress nei nostri pelosetti, specialmente se essi hanno vissuto una brutta esperienza in passato.
Rimediare a questa condizione è fondamentale non solo per ottenere parametri medici non alterati dall’ansia, ma anche per evitare comportamenti aggressivi potenzialmente pericolosi per noi e per il personale medico.
I primi a dover mantenere la calma siamo proprio noi. Siamo comprensivi nei confronti dello stato d’animo dei nostri pelosetti ed evitiamo assolutamente di rimproverarli per le loro reazioni.
Anche un atteggiamento troppo rassicurante può rivelarsi controproducente: i gesti di conforto rischiano di comunicare al pet che c’è effettivamente una minaccia da cui difendersi.
Un buon metodo per allentare la tensione di una visita è fare in modo che cane e gatto imparino a conoscere la clinica anche in occasioni meno preoccupanti. Possiamo recarci dal veterinario senza un vero e proprio motivo, solo per familiarizzare con l’ambiente e il personale.
In attesa della visita possiamo essere d’aiuto ai nostri animali fin da casa o dalla partenza in auto, luoghi in cui alcuni esemplari cominciano a manifestare i primi segnali di nervosismo.
Possiamo sfogare le energie del cane con un po’ di attività fisica o frammentare il viaggio in macchina con piccole tappe più gradevoli.
In clinica il cane dovrebbe essere libero di esplorare il più possibile la sala d’attesa, per prendere confidenza con ambienti e odori, attendendo fuori in caso di animali troppo spaventati o eccessive fonti di stress.
Il gatto manifesta solitamente esigenze diverse: possiamo ridurre le tempistiche prendendo preventivamente appuntamento e attendere la visita all’esterno, per non esporre ulteriormente il micio a fonti di nervosismo.
All’interno della clinica il trasportino deve essere posto in un luogo sopraelevato, per assecondare la tendenza istintiva del felino a rifugiarsi in alto, e coperto da un telo per assicurare al gatto la protezione di cui ha bisogno. Possiamo aiutarlo a mantenere la calma utilizzando una coperta a lui familiare. Percepire il proprio odore lo farà infatti sentire meno minacciato.
Al termine della visita – svolta possibilmente in nostra presenza – non dimentichiamo di offrire al nostro pet uno snack per cani o per gatti come ricompensa per un comportamento positivo, in modo che associ l’esperienza a un ricordo gradevole.
Questi sistemi possono essere efficaci, ma non sono universali. In condizioni estreme i metodi potrebbero essere meno validi (per esempio quando il pet si trova in uno stato di malessere fisico o viene influenzato dagli altri esemplari). In quei casi chiedere consiglio al veterinario è la soluzione più consigliata.