È difficile andare al cinema o fare zapping in TV senza imbattersi in qualche storia con un animale come protagonista. La bellissima cagnolina Lassie ha fatto la storia, conquistando i telespettatori con il suo acume e il suo coraggio, mentre il dolce maialino Babe ci ha fatti innamorare, facendoci comprendere l’intelligenza di questa specie e sensibilizzandoci al rispetto per gli animali.
Ma dietro a tutte queste icone del cinema c’erano dei veri e propri attori animali (e spesso più di uno per ogni personaggio!) che ci hanno fatto sognare, divertire e commuovere di fronte allo schermo.
Ecco quali sono gli animali più famosi del cinema, con una piccola riflessione sull’importanza del rispetto, anche sul set!
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Lassie: un talento di famiglia
Non esageriamo nemmeno un po’ nell’affermare che Lassie sia il cane più famoso della storia del cinema, una vera e propria star di Hollywood che ancora oggi strappa un sorriso a chi l’ha vista in azione e desta la curiosità di chi invece l’ha conosciuta solo per sentito dire.
Nata dalla penna di Eric Knight – che in un racconto e in un romanzo rese omaggio al Collie con cui trascorse l’infanzia – Lassie è un personaggio immaginario che ha conquistato Hollywood nel 1943, quando divenne protagonista del film Torna a casa, Lassie!, interpretato da una giovanissima Elizabeth Taylor.
Ciò che di Lassie – piaceva tanto al grande pubblico non era solo la sua innegabile bellezza e la morbidezza del lungo pelo, regolarmente spazzolato, ma il coraggio, la fedeltà e l’intelligenza di questa fantastica protagonista, che negli anni fu interpretata da più di 10 cani diversi. Il primo e più famoso fu un maschio di nome Pal, seguito dalla sua discendenza.
I 48 maialini che interpretarono Babe
Quella di Babe – Maialino coraggioso, non è solo un’avventura divertente, ma è la storia di un prodotto cinematografico che è riuscito a scuotere le coscienze. Girato nelle splendide campagne del Galles del Sud, questo film racconta delle gesta del maialino Babe, delle sue aspirazioni da cane da pastore e del suo rapporto con il fattore Arthur e gli altri esemplari della fattoria.
Oltre agli effetti speciali realizzati al computer e con delle controfigure meccaniche, il film è stato realizzato utilizzando dei veri animali, tra cui dei Border Collie addestrati, cavalli e innumerevoli specie da cortile e ben 48 maialini diversi. Fu proprio la dolcezza di questi ultimi ad avere un impatto enorme sul pubblico, soprattutto tra i giovani.
Oltre a stimolare le iniziative di attivisti e animalisti, il film contribuì in modo notevole alla sensibilizzazione del pubblico sul rispetto degli animali e sulla crescita del vegetarianesimo (ai tempi si calcolò una diminuzione del 20% del consumo di carne in America), coinvolgendo lo stesso attore protagonista, James Cromwell. Già vegetariano, l’uomo – interprete del fattore Arthur – ha infatti deciso di diventare completamente vegano dopo le riprese, come segno di rispetto per gli animali con cui ha collaborato e per tutti quelli che ogni giorno soffrono negli allevamenti intensivi.
Orangey, il “Gatto” di Colazione da Tiffany
Un vero e proprio professionista della scena cinematografica: non stiamo parlando di Tom Cruise, Brad Pitt o Johnny Depp, ma di un roscio dal musetto dolce e dallo sguardo vispo, il soriano rosso Orangey, che ha recitato al fianco dell’iconica Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany. Nel film era un randagio che veniva chiamato genericamente “Gatto”, o “Povera creatura senza nome”, ma questo non fu l’unico sceneggiato a cui prese parte.
Vincitore di ben due Patsy Awards (Picture Animal Top Star of the Year), Orangey recitò in diversi altri film, come Il gatto milionario, Il diario di Anna Frank, Batman, Alfred Hitchcock presenta e molti altri.
In molti ricordano il suo carattere per nulla facile: poco socievole e testardo, il micio era solito dileguarsi tra una scena e l’altra, per andare a nascondersi nella sua cuccia o in qualche altro anfratto riservato, tanto che il suo addestratore dovette assumere delle guardie del corpo per tenerlo più facilmente d’occhio.
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Belle: tre giganti dagli occhi dolci
L’amicizia tra il piccolo Sebastien e il grande Cane da montagna dei Pirenei è stata prima raccontata dai romanzi dell’autrice Cécile Aubry, poi da una serie di animazione dei primi anni ‘80 e infine da una trilogia di film francesi che hanno riscosso un grande successo, e non solo per il grande talento del giovane protagonista Félix Bossuet. Il merito va anche anche alla bellezza e alla dolcezza della sua amica a quattro zampe Belle.
Nel film sono tre gli attori che la interpretano, tre splendidi Cani da montagna dei Pirenei dal pelo folto, morbido e candido. Uno di loro è addirittura italiano, un grosso maschio di nome Fripon (monello, in francese), che all’epoca delle riprese aveva 3 anni. Più che un lavoro, le riprese sono state per lui una vacanza a contatto con la natura, in una valle francese sul confine italiano, incastonata tra splendide montagne.
Vivace e goloso, Fripon – secondo quanto racconta la sua compagna umana – ha vissuto le riprese come un gioco, approfittando dell’affetto di tutti per elemosinare tante coccole e qualche delizioso snack, come premio per la sua bravura di attore!
Hachiko: una storia vera che commuove e fa riflettere
La vicenda del cane Hachi è una storia vera che ha commosso il mondo e che ha ricordato agli esseri umani quanto possa essere profonda la fedeltà di un cane.
Hachi era un maschio di Akita Inu che nel 1924 fu adottato da Hidesaburō Ueno. Ogni mattina l’uomo – un professore universitario – doveva raggiungere la stazione ferroviaria per andare al lavoro, e Hachi lo accompagnava e aspettava pazientemente lì senza guinzaglio, in attesa del suo ritorno. Il saldo legame che univa i due non si infranse nemmeno con la morte dell’uomo, avvenuta per un ictus solo l’anno successivo.
Sebbene il cagnolone non rivide più il suo amico, continuò a passare la gran parte del tempo in stazione, aspettando il suo ritorno e divenendo con il tempo un simbolo di eterna fedeltà.
Nel 2009 dalla vicenda di Hachi è stato tratto il film, Hachiko – Il tuo migliore amico, nel quale hanno recitato RichardGere e tre diversi cani: una femmina di Shiba Inu di nome Leyla per interpretare Hachi da cucciolo e due Akita Inu – Forrest e Chico – per interpretarlo da adulto. Non solo il film ha permesso al pubblico di conoscere questa storia straordinaria e commovente, ma ha posto l’attenzione sullo straordinario legame che può instaurarsi tra cani e umani.
Animali sullo schermo: una pratica che richiede etica e consapevolezza
La presenza di molti animali nel mondo del cinema e delle serie tv continua a incantare adulti e bambini, ma l’impiego di queste creature nel settore dell’intrattenimento cela dei rischi e delle problematiche di cui tutte le parti coinvolte devono tenere conto.
Gli addetti ai lavori – sceneggiatori, registi, addestratori – devono adottare pratiche responsabili ed etiche per permettere agli animali sul set di vivere le riprese come un gioco, scongiurando ogni rischio di sfruttamento e maltrattamento, e abbassando al minimo i livelli di stress, anche con il supporto di esperti del comportamento animale.
In un ambiente sicuro e in un clima sereno, queste creature possono infatti recitare al fianco degli umani senza pressioni.
La consapevolezza è richiesta però anche da noi spettatori, che dobbiamo mantenere uno sguardo critico e rifiutare le produzioni che non garantiscono il benessere animale. Il fascino di una particolare specie vista al cinema o in tv non deve spingerci all’acquisto compulsivo: ricordiamo che cani e gatti (e nessuna altra specie) sono peluche e che ogni razza richiede impegno e cure specifiche. Prima di procedere con un’adozione, inoltre, teniamo a mente che moltissimi animali attendono nei rifugi la propria nuova famiglia. L’adozione consapevole ci permette di ridurre il commercio di cuccioli su larga scala e il randagismo, e di favorire l’accoglienza degli esemplari bisognosi.
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