Gli animali provano empatia? Ecco un quesito su cui gli studiosi di etologia si sono a lungo interrogati, sviluppando tesi e conducendo ricerche approfondite. I risultati emersi parlano chiaro: cane e gatto sono in grado di dimostrare una forma di empatia, nonché una comprensione del linguaggio del corpo e delle emozioni di umani e altri animali, soprattutto all’interno dello stesso gruppo di appartenenza.
Non si può certo dire che l’empatia umana e quella animale siano uguali, ma questi studi confermano che anche tra specie diverse possono crearsi legami emotivi molto solidi, come sottolinea la vicenda che stiamo per raccontare!
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I veri… mici si vedono nel momento del bisogno!
Affrontare un’operazione chirurgica non è un’esperienza facile, né per gli umani, né per gli animali. Per questi ultimi però lo stress pre e post-operatorio – tra momenti d’ansia, dolore e difficoltà nell’assunzione di farmaci e parafarmaci – può essere ancora più stancante e straniante, proprio per il fatto che essi non comprendono appieno gli eventi e le motivazioni di questo malessere.
Per lo splendido Golden Retriever protagonista di questa vicenda è stato proprio così: a causa di una problematica fisica, i suoi compagni umani hanno deciso di sottoporlo a un intervento, esponendolo inevitabilmente a un iter di visite e ricoveri molto stressanti.
Una volta rientrato a casa dopo l’operazione, il cucciolone non ha potuto fare a meno di trascorrere lunghe ore di riposo nella sua cuccia, insofferente tanto ai giochi quanto al cibo.
Durante questo difficile momento non sono mancate ovviamente le cure della sua famiglia, ma un membro in particolare ha saputo dimostrargli la sua presenza silenziosa: il gatto Louis. A conferma del fatto che il detto “litigare come cani e gatti” non è altro che un falso mito, questo esemplare di Maine Coon si è avvicinato al “fratello” e ha dimostrato il proprio affetto in un modo che ha lasciato tutti a bocca aperta!
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Una sessione di grooming per dire “sono qui”
Quando Louis ha visto rientrare a casa il proprio amico a quattro zampe, è rimasto inizialmente interdetto dal tripudio di odori estranei rimasti attaccati al suo pelo: puzza di clinica veterinaria, di disinfettante, di paura e di stress. Nonostante questo non ha esitato nemmeno un attimo e si è avvicinato a lui per pulirgli il manto, intenzionato a fargli sentire la propria vicinanza e a farlo stare meglio.
Nel mondo animale, questo gesto si chiama grooming e in pratica va a sostituire le sessioni di toelettatura che noi umani faremmo con spazzole e pettini per cani e gatti. Questo processo non serve tuttavia solo per la cura del manto – per eliminare per esempio il pelo in eccesso ed eventuali tracce di sporco – ma ha anche un profondo significato psicologico e sociale. Attraverso il grooming, infatti, il micio è in grado di far fronte a diverse necessità: attiva dei processi di termoregolazione corporea, diffonde sul pelo il proprio odore come significato identitario (o per ripristinarlo dopo una carezza di troppo), nonché come funzione autocalmante.
Quando questa operazione avviene nei confronti di un altro animale, appartenente allo stesso gruppo, si parla di allogrooming, un gesto che sottolinea la coesione sociale.
Ecco dunque che Louis, in questo modo, ha dimostrato una grande empatia felina, rafforzando il legame con il proprio amico e confortandolo in un momento difficile. Il video che li immortala ha fatto il giro dei social, raccogliendo ovviamente ondate di amore!
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Fonte: https://www.repubblica.it/la-zampa/2024/09/01/news/cane_convalescenza_gatto_reazione-423472992/
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