Ogni anno, con l’arrivo delle ferie, si presenta lo stesso problema: portare il gatto con noi in vacanza, o lasciarlo a casa? La risposta non è semplice, poiché essa dipende dalle esigenze specifiche del nostro pelosetto e dalle nostre disponibilità. La scelta deve essere dunque ponderata, mettendo sempre al primo posto il benessere del nostro compagno a quattro zampe.
E se scegliamo di non portarlo con noi in viaggio, qual è la soluzione più adatta tra il sostegno dei cat sitter o la prenotazione di una pensione per gatti?
Ecco una semplice guida alla scelta!
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Gatto e ambiente domestico: un amore senza pari
Nel cercare di comprendere i comportamenti dei nostri amici felini, è importante considerare non solo le loro caratteristiche di specie (ossia i cosiddetti tratti specie-specifici), ma anche la loro individualità. Ogni gatto possiede infatti una personalità unica, che influisce sul modo in cui interagiamo con lui e sulle sue esigenze.
Tutto questo ha un impatto significativo anche sulla gestione dei viaggi e delle assenze. Alcuni mici sono curiosi e adattabili, motivo per cui portarli con noi in vacanza potrebbe non essere un problema, specialmente se adottiamo accorgimenti per abbassare i naturali livelli di stress che i cambiamenti comportano, come per esempio l’uso di prodotti comportamentali per il viaggio.
Tuttavia, nella maggioranza dei casi i gatti amano l’ambiente in cui vivono e la routine quotidiana, e non apprezzano gli sconvolgimenti. In questo caso potrebbe essere più opportuno valutare l’ipotesi di lasciare il micio tranquillo nel luogo a lui familiare, dove possa sentirsi al sicuro.
Ciò non significa però che il nostro pelosetto debba stare a casa da solo durante la nostra assenza, anzi. Nonostante la sua proverbiale indipendenza gli permetta di cavarsela per conto proprio per qualche giorno (a patto di avere a disposizione ciotole di acqua e cibo sempre freschi, nonché i giusti stimoli ambientali) anche loro hanno bisogno di cure e attenzioni per far fronte alla solitudine.
La soluzione ideale in questi casi è affidare il pelosetto a una persona fidata – come amici o parenti – che possa recarsi una o due volte al giorno a casa nostra per verificare che il micio abbia a disposizione le risorse necessarie e che stia bene, nonché per giocare con lui e fargli qualche coccola.
Non tutti però hanno questa possibilità, per una mancanza di conoscenze o per ostacoli concreti (allergie o lontananza). In questi casi non mancano le opzioni alternative, come per esempio un servizio di cat sitting o una pensione per gatti.
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Cat sitter: guida alla scelta
Quando non è possibile affidare il nostro gatto a un parente, un amico o un conoscente, una delle soluzioni più comuni è ricorrere ai servizi di cat sitting, offerti da professionisti che si mettono a disposizione per occuparsi del nostro micio. Prima di scegliere il servizio più adatto a noi è tuttavia fondamentale svolgere una ricerca accurata, basandosi su testimonianze e recensioni.
Sebbene questo tipo di servizi venga spesso offerto da privati, per una questione di sicurezza l’ideale sarebbe affidarsi a qualcuno che sia in possesso di tutte le dovute qualifiche, nonché di un’assicurazione contro danni accidentali e problematiche varie.
La collaborazione dovrebbe inoltre essere dettagliatamente descritta in una contratto ufficiale, che elenchi le rispettive responsabilità.
Per verificare questi requisiti è utile organizzare un colloquio conoscitivo, possibilmente a casa nostra, per osservare da vicino la compatibilità tra i candidati e il nostro micio. Anche se i primi contatti possono essere ingannevoli – soprattutto se il nostro pelosetto è un po’ timido – questa interazione ci permetterà di vedere come i cat sitter si comportano e le reazioni dell’animale.
Un altro criterio da valutare con attenzione è l’agilità delle comunicazioni. I cat sitter devono essere facilmente reperibili per aggiornamenti e informazioni, e devono essere in possesso dei principali numeri per le emergenze, da contattare in caso di problemi. Condividiamo tutte le informazioni necessarie, come orari dei pasti e del gioco, esigenze particolari, eventuali patologie o dettagli sulla somministrazione di farmaci e parafarmaci. La conoscenza di qualche rudimento di primo soccorso è un requisito apprezzabile!
Una volta selezionato il candidato più adatto, è importante che il contatto tra lui e il gatto avvenga gradualmente, e non il giorno stesso della partenza. Organizziamo qualche incontro per fare in modo che l’animale si abitui alla sua presenza e non viva questa transizione con livelli alti di stress.
Pensione per gatti: come funziona?
Le pensioni per gatti esistono da molti anni, ma negli ultimi tempi stanno prendendo piede strutture sempre più attrezzate. Il principale vantaggio di queste soluzioni – a condizione che siano certificate e di buona qualità – risiede nel fatto che esse sono solitamente gestite da una rete di professionisti, non solo incaricati dell’accoglienza, della gestione dei gatti e della pulizia degli ambienti, ma anche da veterinari esperti, dotati delle attrezzature necessarie per far fronte a eventuali emergenze o problematiche di salute.
Le pensioni dunque, offrono una serie di servizi centralizzati in un’unica struttura.
Come per i cat sitter, tuttavia, anche in questo caso è fondamentale informarsi a dovere prima di procedere con la scelta della pensione giusta. Leggiamo recensioni e ascoltiamo testimonianze, prendendo in considerazione fattori come igiene, raggiungibilità, reperibilità, professionalità degli addetti e così via.
Una buona pensione per gatti deve accogliere esclusivamente esemplari vaccinati, in salute e protetti da antiparassitari, per garantire la sicurezza e il benessere di tutti gli ospiti. Nel caso in cui la struttura ospitasse mici affetti da malattie infettive, è essenziale che essa disponga di aree separate e attrezzate per le loro esigenze.
Scegliamo un edificio confortevole e spazioso, che permetta ai gatti di muoversi con una certa libertà, secondo i loro bisogni esplorativi. Ogni animale deve inoltre avere a disposizione delle ciotole personali, crocchette e cibo umido di qualità, nonché lettiere e toilette regolarmente svuotate e igienizzate.
Un incontro conoscitivo è essenziale anche in questo contesto: qualche settimana prima della partenza è consigliabile visitare personalmente il centro, per valutare le condizioni e i servizi della pensione, interagire con il personale e verificare le qualifiche, per assicurarci che la struttura rispetti i nostri standard e le esigenze specifiche del nostro micio.
E la scelta finale?
Dopo aver valutato attentamente le nostre opzioni, qual è la scelta migliore?
Non esiste una risposta definitiva a questo dilemma: l’importante è valutare le esigenze del nostro amico a quattro zampe (che merita anche lui di trascorrere una vacanza serena) e mettere il suo benessere al primo posto.
Il nostro micio potrebbe risentire di un eventuale cambio di routine? L’opzione ideale in questo caso potrebbe essere affidarsi a un servizio di cat sitting, per non allontanarlo dal proprio ambiente. Apprezza invece gli stimoli e le novità? Allora una pensione potrebbe fare al caso suo!
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