Tra abbandoni e mancate sterilizzazioni, ogni anno il problema del randagismo è sempre più difficile da confinare. In qualunque momento – che sia in campagna o in città – può capitare di imbattersi in un gattino appena nato, vulnerabile e bisognoso di cure particolari. Il nostro intervento tempestivo è cruciale, ma sapere come agire non è affatto facile, poiché ci sono numerosi fattori da considerare e tantissimi rischi a cui possiamo andare incontro.
Ecco cosa fare se troviamo dei gattini senza mamma!
Attenzione: questo articolo non può sostituire in alcun modo il parere di un veterinario!
1. Il parere di un esperto
Quando troviamo un micetto di pochi giorni o poche settimane da solo, la prima cosa da fare è assicurarci che sia rimasto davvero senza mamma. A volte infatti la gatta si allontana per procurarsi il cibo, dopo aver messo al sicuro il micetto in un luogo riparato.
Se siamo abbastanza convinti che sia necessario intervenire, rivolgiamoci subito a un esperto che sappia come agire senza perdere tempo.
Tra i principali pericoli per i gatti così piccoli spiccano l’ipotermia e la disidratazione, quindi, come prima cosa da fare, è bene avvolgerli in una coperta, un panno o una maglietta – a seconda di quello che abbiamo a disposizione in quel momento – e recarci immediatamente presso un veterinario.
In una clinica il micio potrà essere visitato accuratamente, la sua temperatura corporea potrà essere mantenuta a una soglia sicura e – se necessario – l’idratazione del suo corpicino potrà essere ristabilita con una flebo. Il veterinario sarà anche in grado di fornirci informazioni utili sul paziente: età, sesso ed esigenze particolari.
Alcune cliniche si fanno carico della crescita dei gattini o provvedono a stanziarli presso appositi rifugi gestiti da volontari. In altri casi invece dovremmo essere noi a prenderci cura del micetto, prestando attenzione a tutti i consigli che il veterinario ci fornirà per non fare errori!
2. L’importanza del calore corporeo
I gattini appena nati trovano nella mamma una fonte di cibo e di calore. Senza la gatta dunque sono sprovvisti di cure fondamentali, che dovremo essere in grado di sostituire prontamente!
Il piccolo tende a soffrire molto il freddo, soprattutto durante le sue prime quattro settimane di vita. Per questo è importante mantenere costante la temperatura del suo corpo con coperte calde – meglio se termiche – e l’ausilio di una borsa dell’acqua calda. Questa sarà la nostra alleata numero uno durante la crescita del micetto, attenzione però a non riempirla con acqua a temperatura troppo elevata!
3. Prodotti e accessori giusti per l’allattamento
Oltre al calore, per un micetto appena nato è di fondamentale importanza anche il nutrimento. L’ideale sarebbe fare in modo che il piccolo venga nutrito da una balia, ossia una gatta in fase di allattamento. In mancanza di questa, possiamo procedere da soli, facendoci aiutare il più possibile dal nostro veterinario di fiducia, per ottenere informazioni utili sulle dosi, la frequenza di allattamento e le modalità di somministrazione.
L’elemento basilare dell’alimentazione del trovatello è quello più simile al latte materno, ricco di nutrienti utili alla sua crescita: il latte in polvere. Acquistiamo presso un negozio di animali un latte di alta qualità, specifico per gattini, che andrà somministrato con un apposito biberon, facilmente reperibile in commercio.
L’ideale sarebbe utilizzare una tettarella piccola e morbida, che simuli le mammelle della gatta e che sia facile da succhiare per il gattino. Evitiamo invece quelli dalla consistenza troppo dura, per agevolare il più possibile il processo.
4. Modalità di somministrazione del latte
Dosi, frequenza e temperatura sono altri fattori molto importanti da considerare.
Seguiamo le indicazioni che ci fornisce il veterinario, ma se non fosse possibile essere in diretto contatto con lui si può procedere in questo modo: il latte va diluito con dell’acqua, con una proporzione indicata nelle informazioni sulla scatola del latte.
Teniamo frequentemente monitorato con una bilancia per alimenti l’incremento fisico del gattino, prima e dopo ogni poppata, non solo per determinare il suo stato di salute (un micetto di tre settimane dovrebbe pesare dai 200g in su), ma anche per capire le dosi di latte da somministrare.
Durante i primi giorni di vita il gattino deve mangiare ogni 2-3 ore (anche di notte!), mentre nei giorni successivi potremo allattarlo ogni 4 ore. In seguito, sempre consultando il veterinario, possiamo dilatare sempre di più la frequenza dei pasti.
Il latte dovrà essere somministrato a una temperatura che va dai 36° ai 38° C, in linea con la temperatura corporea del piccolo. Per questo è bene scaldarlo in microonde o a bagnomaria, avendo però l’accortezza di non superare la gradazione indicata e di scuotere il latte in modo che la temperatura sia costante e che non rischi di scottare il micetto. Possiamo fare il test della goccia sul polso o sul dorso della mano per capire se il latte può essere somministrato senza problemi.
L’allattamento artificiale è molto delicato e può portare ad errori potenzialmente pericolosi. Esso deve infatti avvenire nella posizione più simile a quella che il gattino assumerebbe se stesse mangiando dalla mamma, ossia in orizzontale, con la testa non reclinata all’indietro. In una posizione sbagliata il latte potrebbe andare di traverso, rischiando di causare una polmonite ab ingestis, frequente causa di morte nei micetti non ancora svezzati.
La tettarella dovrebbe essere piena di latte e priva di aria, per facilitare l’assunzione ed evitare che l’ingestione di aria provochi coliche nel piccolo.
Se utilizziamo una siringa senz’ago, stiamo molto attenti a non premere lo stantuffo troppo in fretta, per evitare i problemi elencati sopra.
5. Un passaggio fondamentale: i bisognini!
La presenza di mamma gatta non è utile solo per il cibo e il calore corporeo, ma anche per apprendere alcune nozioni basilari. Il micetto non è in grado di fare i bisognini in modo autonomo e a questo servono i messaggini che la mamma gli fa dopo ogni pasto. Per far sì che il trovatello si mantenga in salute, è necessario sostituire le cure della mamma nel modo giusto.
Procuriamoci dell’ovatta, della carta assorbente delicata e massaggiamo molto delicatamente la pancia e la zona perianale – soffermandoci in particolar modo sui genitali – in modo da stimolare l’emissione dell’urina e delle feci.
Per fare questo procedimento il micetto dovrà essere posizionato a pancia in su, anche se cercherà di fare resistenza. Il cotone o la carta assorbiranno l’urina, impedendo al micetto di bagnarsi e di raffreddarsi.
Questo passaggio non può essere assolutamente tralasciato, poiché ne va della salute del piccolo, che deve fare i bisogni ogni giorno per evitare blocchi intestinali! Prestiamo però attenzione a usare materiali morbidi e a muoverci con delicatezza, per non irritare il corpicino del gatto.
Ricordiamo inoltre di rivolgerci al veterinario per qualunque problema, come vomito, diarrea oppure occhietti congestionati (devono aprirsi attorno ai 10 giorni di vita). Poiché i micetti appena nati sono molto delicati, la tempestività è importante per salvare loro la vita!
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