Un gatto in appartamento ha bisogno dei propri spazi, tra cui anche un luogo dove fare i bisogni. Il nostro pelosetto deve poter vedere nella lettiera un posto tranquillo, facile da raggiungere e dove poter scavare in libertà.
Con tutti i prodotti disponibili in commercio – diversi tra loro per composizione e funzionalità – come possiamo districarci nella scelta della lettiera perfetta? Ecco quali criteri valutare!
Lettiere agglomeranti o non agglomeranti?
Quella della lettiera per gatti è una scelta delicata, poiché deve rispettare le esigenze igieniche del nostro pelosetto. Ci sono diversi fattori di cui tenere conto, come la composizione, la dimensione dei granuli e la possibilità di smaltire la sabbia in modo ecologico.
Una delle prime distinzioni da fare prima dell’acquisto riguarda le funzionalità del prodotto. Meglio una lettiera agglomerante o non agglomerante?
La lettiera agglomerante è una buona soluzione per chi desidera una gestione rapida e semplice dell’igiene del gatto. La composizione di questa lettiera fa sì che quando il micio fa i bisogni i granelli si gonfino a contatto con i liquidi, fino a formare delle piccole palline.
Visibili a occhio nudo, questi agglomerati tendono a rimanere in superficie e sono molto comodi da eliminare singolarmente con una paletta ogni volta che vogliamo pulire la lettiera, evitando di svuotare completamente la sabbia.
La cassetta verrà poi liberata e disinfettata ogni due settimane circa, avendo cura di usare prodotti il più possibile neutri, come della semplice acqua e aceto o dei detergenti naturali.
In questo modo un sacco di sabbia (indicativamente di 10 kg) può anche durare un mese. La frequenza di ricambio varia però a seconda dei casi e delle abitudini dei gatti.
Spesso i prodotti agglomeranti sono progettati anche per assorbire i cattivi odori, sebbene sia importante evitare quelli eccessivamente profumati o dotati di fragranze sintetiche. Il nostro pelosetto, caratterizzato da un olfatto sviluppato e delicato, potrebbe esserne infastidito e tenersene alla larga.
Non mancano gli svantaggi: il funzionamento di queste lettiere fa sì che i bisogni dei nostri amici a quattro zampe restino in superficie, ed è quindi necessario controllare spesso lo stato della toilette per poter eliminare regolarmente le parti sporche. È inoltre importante scegliere prodotti di buona qualità, che non emettano troppa polvere se smossi, per evitare eventuali fenomeni allergici.
Una lettiera non agglomerante invece – come la Sanicat Classic in offerta sul nostro store – presenta una grana che non si gonfia dopo aver assorbito i liquidi. Il suo funzionamento prevede che il gatto possa scavare per nascondere le feci, mentre i liquidi tendono a scendere in profondità, filtrati dalla sabbia.
Si tratta di una valida scelta se il micio si reca molto spesso alla toilette, così da cambiare direttamente tutta la lettiera invece di recuperare esclusivamente le parti agglomerate. È inoltre un buon prodotto per la gestione dei cattivi odori, poiché i bisogni vengono completamente coperti.
Dal punto di vista igienico questa soluzione è comunque adottabile solo se siamo disposti a procedere con il ricambio completo della sabbia almeno una volta a settimana (a seconda delle abitudini del nostro micio), al fine di evitare la formazione di odori sgradevoli o di batteri.
L’alta frequenza di ricambio e di disinfezione del contenitore fa sì che un sacco di sabbia duri meno di un mese e può rappresentare uno svantaggio se il nostro obiettivo è appoggiarci a una soluzione meno impegnativa.
Scegliere tra grana grossa o fine
Per individuare la lettiera perfetta è importante tenere conto anche delle differenze tra i granuli, che possono essere grossi o fini.
Gli esperti tendono a consigliare una sabbia più sottile e morbida (come la lettiera in promozione Sanicat all’Aloe vera) per i primi mesi di vita del gattino, poiché i polpastrelli delicati di quest’ultimo potrebbero risentire dei granelli troppo spessi.
Questa preferenza potrebbe mantenersi anche in età adulta, con alcune differenze tra esemplare a esemplare. Alcuni gatti amano invece scavare in tipi di sabbia più corposi e resistenti.
Tenendo conto delle variabili, sia le lettiere a grana fine che quelle a grana grossa possono presentare degli svantaggi. La prima tende a rimanere sotto le zampette del micio e a finire sparsa in giro per casa (con conseguenze anche poco igieniche), mentre la seconda può infilarsi tra i polpastrelli o attaccarsi al pelo causando fastidio all’animale.
Procediamo per tentativi e capiamo come il nostro amico a quattro zampe reagisce di fronte a questi tipi di lettiera.
In caso di dubbi rivolgersi a un veterinario o a un esperto è sempre la scelta migliore!
Soluzioni sempre più eco-friendly!
In quanto usa e getta, anche la lettiera per gatti deve essere smaltita nella raccolta differenziata. Se tra le nostre principali esigenze c’è l’acquisto di un prodotto il più possibile ecologico, potrebbero fare al caso nostro le lettiere biodegradabili!
Nel corso degli anni molte aziende hanno investito nella progettazione di lettiere naturali e non inquinanti, il cui smaltimento comporta un bassissimo impatto ambientale.
Esse sono realizzate a partire da materiali organici di scarto, come il legno, il pellet, il mais e altre fibre vegetali.
Data la loro particolare composizione, queste lettiere possono solitamente essere smaltite nel WC (controlliamo sulla confezione se questa possibilità viene specificata), sia gettando la singola parte agglomerata, sia svuotando l’intera toilette quando necessario.
A livello di funzionalità le lettiere biodegradabili hanno una buona capacità assorbente e tendono a essere mediamente agglomeranti. Grazie a questo possono essere cambiate circa una volta al mese. Sono inoltre prive di profumazioni sintetiche e di ingredienti potenzialmente dannosi o irritanti per l’animale.
Molto diverse da questa tipologia, si possono trovare in commercio anche lettiere in silicio, caratterizzate da alte prestazioni in termini di funzionalità e praticità, ma anche da diversi svantaggi.
Il silicio è un materiale molto assorbente e agglomerante, uno dei migliori per quanto riguarda il controllo degli odori e la durata della sabbia (un sacco può bastare anche per più di un mese). Si tratta però di un prodotto più costoso rispetto agli altri, nonché decisamente più inquinante.
Alcuni veterinari inoltre ne sconsigliano l’utilizzo, poiché tende a pungere le zampe del micio e presenta – rispetto ad altre soluzioni – rischi maggiori di creare reazioni allergiche.
Per questa e qualunque altra sabbia il consulto con un veterinario esperto è sempre consigliato!
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