Le belle giornate di luglio offrono, nelle ore meno afose, ottime opportunità per portare il cane a fare una passeggiata. Le uscite celano però alcuni rischi, primo fra tutti il pericolo di avvelenamento e d’intossicazione.
Che fare quando il pelosetto ingerisce qualcosa di sospetto o mostra sintomi allarmanti? Scopriamolo insieme!
A spasso in sicurezza: il kit immancabile!
La passeggiata è un momento fondamentale per il benessere psico-fisico del cane. In aggiunta ai bisogni fisiologici che Fido espleta durante l’attività all’aperto, andare a spasso rappresenta per lui un ottimo modo per sfogare l’energia, per mantenersi in forma e per esplorare la realtà attorno a lui attraverso odori, sapori, suoni e incontri.
È però fondamentale che prestiamo grande attenzione ai vari pericoli presenti nel mondo esterno, affinché l’esperienza della passeggiata si riveli gradevole e sicura. Oltre al disagio causato dall’incontro con animali e individui sconosciuti, un altro rischio per il nostro cane è che ingerisca sostanze o alimenti potenzialmente tossici.
Sta a noi prepararci alle uscite grazie ad accessori adeguati che ci permettano di tenere tutto sotto controllo anche fuori casa. Il kit perfetto per la passeggiata si compone di un guinzaglio robusto, nonché di un buon collare o di una pettorina adatti alla corporatura del cane.
Esemplari diversi necessitano di accessori differenti: il collare permette un controllo più preciso dei movimenti dell’animale, a patto che quest’ultimo non strattoni troppo, mentre è preferibile evitare la pettorina detta a X, dannosa per le articolazioni del cane. Meglio optare piuttosto per una pettorina ad H o per un modello a Y, sempre tenendo in considerazione taglia, abitudini e fisicità dell’esemplare.
Indipendentemente dalla scelta finale, questi accessori devono essere dotati di medaglietta, per un’identificazione semplice e rapida in caso di smarrimento dell’animale.
Se in passeggiata temiamo soprattutto che Fido si senta minacciato o impaurito da animali o persone estranee, o che si avventi su cibo e oggetti non identificati, può essere saggio portare con noi qualche snack masticabile o dei biscottini, per sviare facilmente la sua attenzione, agevolare il suo addestramento e permettergli anche di formare dei bei ricordi grazie al metodo del rinforzo positivo, come vedremo nel prossimo paragrafo.
Non dimentichiamoci infine di portare con noi una borraccia piena di acqua fresca, per mantere il pet idratato, e i sacchetti usa e getta per la raccolta e lo smaltimento dei bisogni!
Educazione alla passeggiata: come comportarsi fuori casa?
All’esterno siamo noi a doverci assicurare che l’ambiente sia sicuro per il nostro pelosetto. A volte basterà guardarci intorno per scovare i primi elementi di pericolo: le vicinanze delle case, dove qualcuno potrebbe aver gettato del veleno per topi, le zone interessate da interventi di derattizzazione o di disinfestazione (talvolta segnalati da appositi cartelli), i campi coltivati con pesticidi e i parchi dove potrebbero essere presenti avanzi di cibo.
In altri casi la distribuzione di bocconi avvelenati può essere un atto criminale voluto, difficile da prevedere. Prestiamo quindi attenzione a queste possibili minacce!
Altrettanto cruciale per una passeggiata sicura è il livello di educazione del nostro cane: un animale ben addestrato è più propenso ad ascoltare le indicazioni del padrone e a rispondere ai richiami.
Il controllo che esercitiamo sul nostro amico a quattro zampe non rappresenta assolutamente una forma di coercizione, bensì il metodo migliore per trasmettergli un senso di fiducia e per evitare che la sua energia e la sua curiosità lo mettano nei guai. Addestriamo dunque Fido a restare al passo con noi, a non strattonare e a rispondere al semplice comando “lascia”, quando sta per addentare (o già ha afferrato) qualcosa di sconosciuto.
Ogni volta che il nostro amico a quattro zampe obbedisce, premiamolo con un goloso snack, con coccole e complimenti, oppure con un gioco. Gradualmente il cane capirà che ascoltarci può rivelarsi molto vantaggioso!
In alcune occasioni il pelosetto potrebbe non essere così collaborativo. Solitamente strattonare il guinzaglio per correggere i suoi comportamenti non è un’azione consigliata, poiché contribuisce ad aumentare lo stato di tensione del cane e a creare in lui associazioni negative.
Ci sono tuttavia circostanze in cui agire tempestivamente è necessario: se il cane sta per ingerire sostanze sospette mantieniamo il controllo su di lui tramite guinzaglio, collare o pettorina per allontanarlo.
In caso di bocconi in apparenza avvelenati denunciamo il ritrovamento al centro antiveleni della zona!
Il cane ha mangiato qualcosa di sospetto? Ecco cosa fare!
Prima di tutto sforziamoci di mantenere la calma. Andare nel panico o prendercela col nostro pelosetto non gioverà a nessuno.
Interveniamo il prima possibile per allontanare il cane dall’elemento sospetto. Se ciò non fosse sufficiente a impedire l’ingestione è bene non intervenire in modo drastico al fine di non peggiorare la situazione. Indurre il vomito, per esempio, potrebbe sembrare la soluzione migliore, ma in assenza di informazioni più pecise sulla natura dell’elemento ingerito può rivelarsi controproducente.
Prestiamo piuttosto attenzione alle reazioni dell’animale, che possono variare a seconda del prodotto ingerito: i sintomi più frequenti di avvelenamento sono vomito, aumento della salivazione, mucose di colore diverso, gonfiore alla lingua, difficoltà respiratorie, tremori, convulsioni e alterazione del battito.
Non ricorriamo a metodi fai da te (evitiamo per esempio di somministrare latte) e rivolgiamoci subito al veterinario, fornendogli tutte le informazioni a nostra disposizione (tipo di minaccia, luogo e ora dell’accaduto e sintomi). Sarà lui a dirci come agire nell’immediato e ad intervenire poi in clinica nel migliore dei modi.
Non sempre l’avvelenamento avviene per via orale. In alcune zone la presenza di vipere mette a rischio i cani abituati a passeggiare in zone boschive o rurali. In caso di morso è bene coprire la ferita con un bendaggio non troppo rigido e recarsi immediatamente dal veterinario. Non tentiamo di succhiare il veleno e non utilizziamo lacci emostatici!
Ricordiamo infine che avvelenamenti e intossicazioni possono avvenire anche in ambiente domestico. Un’alta percentuale di casi riguarda infatti l’ingestione accidentale di pesticidi, farmaci, repellenti, detersivi e altri prodotti casalinghi.
È fondamentale conservare gli articoli potenzialmente dannosi in un luogo chiuso e non raggiungibile!
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