La bella stagione è finalmente arrivata e con essa la possibilità per cane e gatto di fare un po’ di attività all’aria aperta. Le zone verdi celano però un’insidia da non sottovalutare: la processionaria! Questo insetto apparentemente innocuo è in realtà molto pericoloso, non solo per noi, ma anche per i nostri amici a quattro zampe.
Ecco come possiamo comportarci se cane e gatto entrano in contatto con la processionaria!
Processionaria: cos’è e perché è tanto pericolosa?
Sebbene a prima vista appaia come un bruco del tutto innocuo, la processionaria (Thaumetopoea pityocampa) rappresenta un notevole rischio per l’ambiente e per coloro che ne entrano in contatto.
Diffusa nella gran parte della penisola italiana, nelle aree boschive, nelle pinete, nelle zone popolate da querce e ai lati delle strade alberate, la processionaria appare nel suo stadio adulto come una semplice farfalla notturna dalla forma triangolare. Il rischio è rappresentato però dallo stadio larvale, la cui infestazione mette a repentaglio la corretta crescita di molte specie vegetali (pini, querce, larici e cedri). Il contatto con i bruchi è inoltre molto nocivo sia per l’uomo che per gli animali.
La processionaria è facile da riconoscere: è lunga circa 3-4 centimetri e presenta un corpo scuro con striature giallastre o arancioni e una sottile peluria che lo ricopre interamente. Tende inoltre a muoversi in gruppo in una lunga fila indiana che ne ha ispirato il nome.
I mesi primaverili fino all’inizio dell’estate sono i più a rischio se vogliamo fare lunghe passeggiate con il nostro cane o se lasciamo il nostro micio libero di gironzolare all’aperto, poiché da febbraio fino a fine maggio/giugno le larve danno via alla loro processione lungo i tronchi degli alberi e lati delle strade, per trovare un luogo soleggiato dove interrarsi e trasformarsi in farfalle verso la metà di giugno.
Ma come può un bruco causare tante preoccupazioni? La risposta risiede proprio nella peluria che ricopre il corpo della processionaria. A contatto con l’uomo o un animale le setole di questi animaletti possono penetrare nella pelle, negli occhi o nelle mucose, provocando irritazioni più o meno gravi, nonché potenziali reazioni allergiche a causa di una sostanza emessa dai peli, la taumetopoeina. Questa è responsabile non solo della reazione allergica e dell’irritazione, ma – in casi più gravi – di un vero e proprio shock anafilattico.
Non sempre è necessario un contatto diretto per subire i danni dei peli urticanti. Se le larve della processionaria si sentissero minacciate, potrebbero infatti proiettare le setole a scopo difensivo. I peli sono inoltre tanto sottili da disperdersi nell’aria ed essere respirati.
I pericoli per cane e gatto
La processionaria rappresenta un notevole rischio per l’uomo, ma un incontro tra questi bruchi e un animale domestico è ancora più dannoso e probabile: cane e gatto, per natura esseri curiosi, esplorano il mondo circostante annusando e leccando il terreno. Alcuni esemplari potrebbero evitare la processionaria per timore, mentre altri si potrebbero lanciare sull’elemento di novità per conoscerlo più a fondo.
In quest’ultimo caso il prezzo da pagare è alto e non può essere evitato grazie all’utilizzo dei prodotti antiparassitari per cani e gatti normalmente impiegati contro gli insetti dannosi.
Il contatto diretto con le mucose orali causa degeneramento dei tessuti e necrosi, mentre negli occhi le setole dei bruchi possono portare alla cecità. Il pericolo peggiore è però rappresentato dall’ingestione. I danni all’apparato gastro-esofageo causati dal contatto con i peli urticanti può addirittura condurre alla morte dell’animale.
Per questo motivo il nostro intervento è fondamentale, prima di tutto per scongiurare un avvicinamento del pet alla processionaria, in secondo luogo per portare tempestivamente l’animale dal veterinario qualora il contatto fosse inevitabile.
Come agire in caso di problemi?
Conoscere la processionaria e il rischio da essa rappresentata può essere utile, ma non sempre è sufficiente per impedire che cane e gatto si avvicinino a questo insidioso bruco. Prima di uscire con il cane informiamoci sulle zone maggiormente infestate dalla processionaria ed evitiamo di recarci negli ambienti più a rischio, soprattutto nei mesi in cui le larve si spostano verso terra.
Durante l’attività all’aria aperta con il pet, stiamo molto attenti al suo comportamento. Teniamo d’occhio l’ambiente circostante: se dovessimo notare di una lunga fila di bruchi sugli alberi o sul terreno, affrettiamoci ad allontanare il cane dalla minaccia aiutandoci con il guinzaglio. Se il cane manifesta interesse per qualcosa, controlliamo che non si tratti di processionaria prima di permettergli di avvicinarsi. Mantenere il controllo sull’animale in questi casi è molto utile, per questo è bene dotare il cane di un buon collare o di una valida pettorina per una passeggiata in sicurezza.
Esercitare un simile controllo sul gatto è più difficile. Abituato a uscire di casa autonomamente il micio è ancora più a rischio, poiché non possiamo anticipare le sue mosse né aiutarlo nell’immediato dopo un eventuale contatto con il bruco. Se manifestasse sofferenza una volta rientrato a casa dobbiamo prestare molta attenzione al suo comportamento, per interpretare correttamente i sintomi.
In caso di segnali significativi nel cane e nel gatto – come un’abbondante salivazione, apatia, infiammazione della bocca, gonfiore alla lingua, apatia, inappetenza, diarrea, vomito e febbre – la nostra velocità di reazione è molto importante. Per prima cosa assicuriamoci di lavare la zona orale con dell’acqua, premurandoci anche di utilizzare dei guanti protettivi per evitare la sostanza urticante.
In seguito è fondamentale recarsi tempestivamente presso il proprio veterinario di fiducia o in una clinica attrezzata per le emergenze.
Evitiamo assolutamente di ricorrere a soluzioni fai da te: il contatto con la processionaria è un pericolo molto serio per i nostri pelosetti e solo un esperto può intervenire in modo efficace.