Noi amanti degli animali siamo sempre predisposti a coccolare i pelosetti randagi, ma fortunatamente conosciamo le regole ( o almeno quasi tutti) del buon senso. Questo ci permette di avvicinare gatti sia randagi che non utilizzando le regole più semplici. I bambini invece avendo meno barriere si avvicinano agli animali senza regole. Quella fondamentale sarebbe quella di insegnare al bambino che un approccio con un gatto sia randagio che non, va effettuato con la dovuta prudenza. Un gatto randagio solitamente è anche affamato e tenderà ad avvicinarsi al bambino per due motivi: E’ abituato al contatto umano e vuole delle carezze oppure sente odore di cibo perché gli abbiamo portato una scatoletta di umido. In entrambi in casi è buona regola aspettare che sia il gatto ad approcciarsi al bambino.
Come abbiamo descritto più volte, il gatto è un animale indipendente e dovrà decidere lui se avvicinarsi oppure no al bambino. Nel caso in cui ci fosse una non comprensione tra i due e il gatto graffiasse il bambino, non dobbiamo allarmarci, perché basta procedere a dei piccoli rimedi curativi. Vediamoli insieme:
- Disinfettare il graffio con acqua ossigenata . Brucia abbastanza ( al bambino non piacerà, ma è l’unico modo per disinfettare con cura la ferita).
- Lasciare che la ferita respiri con un cerotto In commercio ne esistono di molti tipi.
- Se la ferita fosse ampia, non esitiamo a portare il bambino al pronto soccorso. Probabilmente serviranno dei punti, ma lasciamo sempre che la ferita respiri e che un eventuale pus dreni. Se quest’ultimo rimane all’interno della ferita, si gonfierà e il dolore diventerà più forte.
Con questi piccoli consigli non ci saranno problemi. La cosa fondamentale è che il bambino capisca che possa succedere e che la percentuale di rischio aumenta se cerchiamo di afferrare il gatto contro la sua volontà oppure di mettergli un guinzaglio. Meglio premonirci di uno snack per conquistare la sua fiducia.