Abituati come siamo a considerare i gatti come creature forti e agili, spesso ci dimentichiamo della loro sensibilità e della complessità del loro mondo interiore.
Con delle piccole differenze da un esemplare all’altro, ogni micio – dal più timido al più coraggioso – porta con sé della paure, che possono essere lievi o passeggere, oppure diventare veri e propri traumi, responsabili di stati d’ansia e problemi comportamentali. Per assicurargli una vita serena, ecco un approfondimento sulle 5 paure più comuni del gatto e qualche consiglio per aiutarlo ad affrontarle!
1. Estranei
Ci sono gatti socievoli e padroni della situazione, che potrebbero trovare estremamente stimolante la presenza di estranei in casa. Altri potrebbero invece scappare via a zampe levate alla vista di ospiti inattesi. Questo stato di angoscia è del tutto comprensibile ed è giustificato dal fatto che – vivendo la casa come un territorio tranquillo – l’intrusione di persone sconosciute può minare il senso di sicurezza del gatto. Bisogna inoltre tenere conto che degli individui nuovi portano anche con sé odori sconosciuti, che il micio percepisce facilmente grazie al suo olfatto molto sviluppato e che potrebbero stimolarlo eccessivamente. Se poi queste persone tentano un contatto non richiesto, la paura potrebbe aumentare ancora di più!
Sebbene sia importante abituare il micio fin da piccolo ad alcune forme di manipolazione (per agevolare le visite veterinarie, per esempio), forzarlo al contatto fisico con degli estranei non è la strada giusta. Se un ospite si vuole avvicinare per fare amicizia, è bene che lo faccia mantenendo un atteggiamento pacato e muovendosi in modo tranquillo. Un buon modo per avviare un contatto è avvicinare la mano al micio per farsi annusare, ma senza tentare una carezza, a meno che non sia proprio l’animale a mostrarsi interessato. Di solito lo fa strusciandosi leggermente il muso sulla mano.
È inoltre altrettanto importante offrire al micio un luogo tranquillo e isolato dove rifugiarsi se non se la sentisse di essere socievole, dotato di cuccia e lettiera e – se la presenza degli ospiti dovesse protrarsi per ore – anche le ciotole per l’acqua e il cibo.
2. Altri animali
Anche in questo caso l’esito può cambiare in base al carattere del gatto, ma in linea di massima il gatto tende a provare diffidenza, se non addirittura un forte stato di paura, nei confronti degli altri animali. Questo avviene soprattutto con i cani, percepiti come potenziali minacce.
Se ci troviamo a dover affrontare l’incontro tra cane e gatto (che sia saltuario o determinato da un nuovo ingresso in famiglia), è fondamentale evitare forzature. Per tranquillizzare il micio e aiutarlo a superare le proprie paure, è cruciale predisporre l’ambiente in modo che il gatto acquisisca sicurezza proprio grazie a esso.
Facciamo in modo che il micio abbia sempre a disposizione dei punti sopraelevati dove potersi rifugiare e dai quali mantenere il controllo della situazione. Dovranno dunque abbondare scaffali, percorsi verticali, mensole e tiragraffi, soprattutto nei luoghi di passaggio. Anche le ciotole è bene che siano posizionate in alto, in modo da garantire al micio un luogo tranquillo dove accedere alle risorse immancabili.
Instaurare un rapporto sano e privo di timori tra cane e gatto tramite una corretta introduzione è il primissimo passo, ma si tratta anche di una questione delicata che andrebbe approfondita assieme a un comportamentalista esperto.
3. Rumori forti
I nostri mici hanno innumerevoli talenti, ma c’è una cosa che li contraddistingue: dei sensi sviluppatissimi. Oltre a essere in grado di vedere nella penombra e nel buio grazie a una vista straordinaria e a captare le prede tramite l’olfatto, anche l’udito è un ottimo alleato per la caccia e la sopravvivenza. Con una capacità uditiva che può superare i 50.000 Hertz, non sorprende dunque che i rumori forti rappresentino una delle più comuni paure feline.
L’ideale è abituare il cucciolo fin da piccolo a non considerare come una minaccia questi elementi, ma è anche importante comprendere le esigenze del nostro gatto, offrendogli dei luoghi sicuri dove rifugiarsi ogni volta che lo ritiene giusto, come una cuccia in una stanza isolata e zone rialzate dove passeggiare e nascondersi.
I luoghi di riposo troppo nascosti andrebbero invece evitati per una questione di sicurezza: in caso di emergenza dovremmo infatti sempre essere in grado di raggiungere il gatto in tempi rapidi.
Sebbene alcuni di questi timori siano del tutto normali, ci sono situazioni in cui la paura evolve in panico e problemi comportamentali. In alcuni casi, per esempio, il tutto può sfociare in aggressività o in tentativi di fuga all’esterno, con il rischio di essere investito dalle auto o di smarrirsi. Il modo migliore per aiutarlo a desensibilizzarsi è rivolgerci a un comportamentalista esperto.
4. Viaggi in auto
Il gatto è un animale curioso che cerca sempre nuovi stimoli, ma è anche una creatura abitudinaria che preferisce stare nei luoghi che lo fanno sentire al sicuro. Per questo motivo i viaggi in macchina – un ambiente pieno di odori particolari, rumori fastidiosi e costrizioni – può essere molto spaventoso (senza tenere conto della possibile nausea causata dal mal d’auto).
Il modo migliore per attenuare questa sensazione è limitarsi a trasportare il pelosetto in auto solo in caso di necessità. In queste occasioni è fondamentale che il gatto viaggi sempre all’interno del trasportino, per la sicurezza sua e di chiunque si trovi in auto, anche se l’animale mostra il desiderio di uscire. Per rendere questo aspetto meno traumatico è cruciale educarli alla presenza e all’uso di questo accessorio fin da piccoli, per esempio lasciandolo in casa come se fosse una cuccia come tante altre. È utile anche abituare il pelosetto ai viaggi in auto iniziando con dei brevissimi tragitti.
In macchina va inoltre creato un ambiente tranquillo, senza schiamazzi, musica o rumori esterni. Per abbassare ulteriormente il livello d’ansia si può coprire il trasportino con un telo, oppure fare esattamente il contrario, permettendo al micio di controllare ciò che succede nell’abitacolo. Questa scelta dipende dal comportamento dell’animale durante il viaggio.
In alcuni casi lo stress può raggiungere picchi molto alti e portare il gatto a episodi di panico, aggressività, o altri sfoghi fisici. Se sappiamo che questo può accadere, è bene rivolgersi preventivamente al nostro veterinario di fiducia, che stabilirà insieme a noi la migliore terapia, che può includere per esempio dei comportamentali per il viaggio.
5. Luoghi nuovi (o traumatici)
Gli odori sono fondamentali per fare in modo che un gatto conosca un ambiente e ci si senta a proprio agio. In un luogo nuovo, dunque, le sicurezze potrebbero vacillare e la paura prendere il sopravvento anche sulla curiosità e sulla voglia di esplorare.
Ci sono molti modi per attenuare questo genere di timori. In primo luogo è importante evitare di spostare il gatto dal proprio territorio familiare, se non strettamente necessario o a meno che non sia stato educato a viaggiare in tutta serenità. Qualunque sia il motivo dell’introduzione in un nuovo ambiente, il micio deve abituarsi gradualmente e senza forzature, dapprima esplorando un’unica stanza. Dotarla di ciotole dell’acqua e del cibo, e di una lettiera dove fare i propri bisogni potrebbe aiutarlo a percepirla come un luogo sicuro dove stare e tornare ogni volta che ne ha bisogno. Solo in seguito può muoversi anche nel resto della casa, una sezione alla volta.
Comunicare tranquillità è fondamentale per fare in modo che il gatto viva il tutto senza ansie. Per ridurre lo stress e agevolare l’adattamento, è bene disseminare in giro per casa oggetti familiari, come giochini, tiragraffi e coperte già utilizzate dal micio, impregnate con il suo odore. L’utilizzo di diffusori con feromoni può rappresentare un aiuto aggiuntivo.
Se invece il luogo che suscita tanto terrore è legato a brutti ricordi, come per esempio un ambulatorio veterinario, riabituare il micio può essere un po’ più difficile. Questo articolo contiene però qualche consiglio utile per diminuire la sua paura.
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