Poche cose sono cruciali per cane e gatto quanto i loro sensi. Tra questi l’olfatto è il più importante, non solo perché è quello che si sviluppa per primo nei cuccioli, ma anche perché è un’inesauribile fonte di informazioni. Attraverso numerosi recettori (di gran lunga superiori rispetto ai nostri), i nostri pelosetti riescono a scoprire molto sul mondo esterno, a proteggersi da eventuali minacce e a fare conoscenza con animali e persone. Siamo sicuri di sapere proprio tutto sul naso di cane e gatto? Se la risposta è no, questo articolo è proprio quello che fa per noi!
1. Una marea di recettori!
Affermare che il naso di un cane o di un gatto sia più potente di quello umano è riduttivo. Il cosiddetto “tartufo” (rhinarium, per usare un termine più scientifico) è l’organo fondamentale di un sistema olfattivo estremamente sviluppato, impiegato da questi animali per lo svolgimento di azioni e la risoluzione di problemi.
Pare che il naso di cane e gatto sia composto da un numero di recettori che si aggira tra i 150 milioni e i 300 milioni (con delle significative differenze a seconda dei casi), cifre che rendono la loro capacità olfattiva molto più elevata rispetto alla nostra. Dalle narici, l’aria ricca di molecole odorose entra nei turbinati e manda specifici segnali al cervello. La piccola piega al centro del naso, invece – definita philtrum – svolge un’altra funzione: portare l’umidità dalla bocca al naso, rendendo la percezione degli odori ancora più efficiente!
La capacità olfattiva di cane e gatto è talmente sviluppata da permettere loro di captare e distinguere diversi odori contemporaneamente, di ritrovare la strada di casa anche a molti chilometri di distanza e di riconoscere un odore già sentito in passato, perfino se sono passati diversi anni. Essa può essere potenziata con l’addestramento, motivo per cui da secoli alcuni cani vengono impiegati dall’uomo per la ricerca del tartufo, di persone disperse o di sostanze illegali. Ma il tartufo non serve solo per annusare e trovare persone e oggetti. Cane e gatto lo impiegano anche per conoscere il mondo circostante e per interagire con altri animali o esseri umani, nonché per proteggersi da eventuali minacce. Per questo è possibile affermare che l’olfatto per questi animali ha un’importante funzione sociale e difensiva!
2. Un naso con una marcia in più
Il naso dei nostri amici a quattro zampe non è solo il metodo con cui essi conoscono il mondo, ma ha qualcosa in più che lo rende davvero eccezionale. Questo “qualcosa” si chiama organo vomeronasale, anche detto organo del Jacobson, dal nome di uno dei medici che lo scoprì e lo studiò a inizio Ottocento. Si tratta di un elemento ausiliario, presente in molti animali (e del tutto assente nell’uomo) e fondamentale non solo per l’olfatto in generale, ma anche per la socialità e la riproduzione. Questa parte anatomica, situata poco sopra al palato, è infatti responsabile della captazione di feromoni e altre tracce chimiche. Se ci capita di vedere un cane o un gatto che annusano qualcosa e aprono la bocca (gesto detto reazione o smorfia di Flehmen), probabilmente stanno impiegando l’organo del Jacobson per captare informazioni importanti anche attraverso la lingua.
E questo non è tutto: in pochi sanno che il naso dei cani possiede altri superpoteri. Come prima cosa vanta narici indipendenti, che possono essere utilizzate per diverse funzioni. Il cane usa esclusivamente la destra per tutti gli odori che indicano una minaccia o provocano uno stato di stress. Inoltre, solitamente impiega la narice destra per immagazzinare le molecole odorose sconosciute, mentre solo quando ha assunto una certa familiarità con esse, le inala usando la sinistra.
Le capacità olfattive di cane e gatto fa sì che questi animali siano esperti nella caccia e nella ricerca. Possiamo arricchire la loro attività quotidiana con giochi capaci di affinare questo senso, per esempio nascondendo snack per cani e per gatti in giro per casa, sotto i tappeti, in scatole o all’interno di accessori appositi come Kong e snackball.
3. Ogni naso è unico
Negli esseri umani il tratto che distingue un individuo dall’altro è l’impronta digitale. Gli animali invece come fanno?
In pochi sanno che anche cane e gatto sono provviste di impronte identificative, ma esse non si trovano sui loro polpastrelli. È invece il naso – il loro organo sensoriale più importante – a svolgere questa funzione. Basta osservare la conformazione del tartufo per averne la prova: la superficie esterna è composta da forme, scanalature, e increspature uniche e irripetibili da un esemplare all’altro.
Grazie a questa incredibile peculiarità – in aggiunta al già esistente microchip e alle medagliette identificative – negli Stati Uniti sono state sviluppate applicazioni che agevolano il riconoscimento di un esemplare smarrito tramite un database di immagini del suo naso!
4. Alcuni cani hanno due nasi
Sembra incredibile, ma è vero: al mondo esistono particolari esemplari che hanno addirittura due nasi! Non si tratta di fantascienza o di malformazioni, ma di un tratto fisico molto particolare e presente in pochissime razze, come il Catalburun e il Pachon Navarro.
Bisogna però fare una precirazione: la dicitura “a due nasi” non significa che questi cani abbiano due distinti tartufi all’estremità del muso. Semplicemente essi presentano un naso dalla piega centrale molto più accentuata rispetto ad altri esemplari, che sembra dividere nettamente il naso in due. Sebbene le razze a due nasi vengano spesso utilizzate come cani da caccia, questo loro fisico non comporta una capacità olfattiva molto al di sopra della media.
5. Naso caldo e secco? Non sempre è un sintomo negativo!
È opinione comune che il naso di cane e gatto sia un indicatore inequivocabile del loro stato di salute. Un caso fresco e umido è sinonimo di benessere, mentre un tartufo caldo e asciutto è il segnale che è in atto una risposta da parte dell’organismo dell’animale. Ma è davvero così?
Il tartufo dei nostri pelosetti produce naturalmente un sottile strato di muco, utile alla termoregolazione del loro corpo e alla percezione sensoriale, poiché un naso umido permette di assorbire più facilmente le molecole odorose.
Quando cane e gatto stanno a lungo al calduccio sotto il sole o a sonnecchiare nella cuccia accanto ai termosifoni, il tartufo potrebbe asciugarsi e risultare più caldo e secco. In questi casi non esiste dunque un problema di salute da prendere in considerazione. Se invece il naso rimane secco a lungo ed è accompagnato da altri sintomi (come mancanza di appetito, apatia o letargia), è possibile che ci sia qualcosa che non va nel nostro pelosetto, situazione che va indagata e monitorata assieme a un veterinario.
Un rischio per la salute del pelosetto potrebbe invece essere un naso scolorito, un fenomeno che viene definito depigmentazione. Questo sintomo potrebbe indicare la presenza di patologie specifiche, come dermatiti, ferite o irritazioni, una carenza di melatonina, parassiti, infezioni o malattie autoimmuni. Se notiamo qualcosa di simile è dunque consigliabile rivolgersi a un veterinario esperto, per una visita più approfondita.
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